La Damasco delle suggestioni più forti si sviluppa all'interno e attorno all'antico perimetro delle mura di cinta che racchiudono la città vecchia. Qui, più che altrove, si è conservata intatta l'immagine caratteristica della città araba. Qui il passato rivive nei colori, negli odori forti e nella vivace atmosfera dei suq, brulicanti mercati composti da un labirinto di stradine, lungo le quali si aprono minuscoli negozietti straripanti di aromi e di ogni tipo di spezie, di stoffe dai colori accesi e del brillare dei gioielli esposti dagli orafi. È il suq al-Hamidiyah il mercato più famoso di Damasco, affollatissimo durante la settimana ma deserto il venerdì, giorno della preghiera per i commercianti di religione islamica. A mo' di accoglienza si faranno sicuramente avanti venditori di tamarindo, in fez, camicia con le maniche a sbuffo e sulle spalle curiosi contenitori da cui versano quello che può essere considerato una sorta di “cocktail di benvenuto” in Siria. La piazza della Grande Moschea è il cuore dell'antico agglomerato e costituisce tradizionalmente un punto di ritrovo. Una passeggiata per le vivaci stradine della zona equivale a un viaggio nelle abitudini e nei costumi degli abitanti di Damasco, quasi come in un percorso a ritroso nel tempo. Si raggiungono bellissime madrase (scuole islamiche), moschee e caravanserragli (khan) che dicono molto del passato di Damasco, per secoli tappa immancabile per i mercanti che attraversavano il deserto con le loro carovane. Si mimetizzano invece agli occhi dei visitatori le splendide “case damascene”, gioielli architettonici nascosti dietro alte mura, luoghi di delizia organizzati intorno a più cortili e abbelliti da fontane, giardini, voliere. Dal 1979 la città vecchia di Damasco è stata riconosciuta Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.