Considerata una delle più antiche capitali del mondo, Damasco affascina già dal primo sguardo, nonostante i quartieri secolari della città vecchia (protetta dall'Unesco) si trovino oltre tangenziali e spazi di anonima modernità dove a dominare sono il ferro e il cemento.
Nel corso della sua lunga storia è stata cantata da poeti e celebrata da artisti, chiamata “rivale del Paradiso” dal grande esploratore marocchino Ibn Battuta e “perla d'Oriente” dall'imperatore Traiano, menzionata nel Corano come “la città delle colonne” e conosciuta dagli abitanti come “al-Fayha”, la profumata. Damasco ha occupato una posizione di primo piano nei campi della scienza, della cultura, della politica e del commercio, delle arti e dell'industria fin dal suo nascere.
Crogiolo di civiltà e di culture, del suo passato la capitale siriana conserva non solo grandiosi monumenti, ma anche le atmosfere, il rispetto per la tradizione, la passione per le contrattazioni e gli scambi, per il lento scorrere del tempo in compagnia di un bicchiere di tè o davanti a un gioco di “tawla”. Il cuore di Damasco, racchiuso nella cinta delle vecchie mura, si sveglia tardi la mattina e comincia a pulsare con l'apertura delle botteghe dei suq. I commercianti la tengono viva e scandiscono i tempi della giornata: accelerano per poi rallentare nel pomeriggio, quando dopo la preghiera ci si trova a bere del tè e ascoltare gli ultimi cantastorie rimasti. La colonna sonora della città è data dai rintocchi dei martelletti e dei punteruoli di ramai, intagliatori e tessitori, eredi della lunga tradizione artigianale per la quale i damasceni sono famosi.
Seguendo una vocazione millenaria, Damasco è ancora oggi un centro commerciale molto attivo, il cui ruolo nell'ambito del Vicino Oriente è stato rafforzato dalla creazione della Fiera Internazionale che si tiene ogni anno a fine agosto. L'espansione della città nuova fuori dalle mura, i viali di influenza francese, i grandi palazzi e le differenze stilistiche tra i quartieri accrescono il fascino della città antica, raccolta intorno alla cittadella e percorsa dai vicoli che abbracciano la Grande Moschea degli Omayyadi, il vero cuore di Damasco.