Il luogo, silenzioso e ombreggiato dai cipressi, aperto come un piccolo altopiano sull'abitato, si addice a quello che fu uno dei principali luoghi di culto della Cirene greca. Costruito nel V secolo a.C. e restaurato nel II secolo d.C. durante l'impero di Adriano e di Marco Aurelio, fu danneggiato dal terremoto del 365, ma il colpo di grazia arrivò dalla furia iconoclasta dei cristiani nei confronti dei simboli del paganesimo. Progettato sul modello del Partenone ateniese ma di dimensioni superiori (70 metri x 32), conserva gran parte del colonnato originario e della trabeazione. Di fronte alla facciata est si nota un altare su cui venivano fatti sacrifici in onore della divinità. Fra i reperti più interessanti rinvenuti spicca una testa di Zeus, parte della statua di culto originaria, sostituita nel II secolo d.C. con un'altra colossale del dio in posizione seduta, sul modello di quella di Olimpia scolpita da Fidia.