Arte contemporanea o arte underground? Proteggere i capolavori dalla luce del sole sembra diventata un’abitudine a Bruxelles. Il progetto per la sede del Museo d’Arte Moderna ha recuperato un antico edificio del XVIII secolo, ma sono stati scavati nella collina del Mont des Arts sei ulteriori piani, illuminati da uno spazio vetrato ricavato nella place du Musée. “Circuito giallo” per l’arte moderna, “circuito verde” per quella contemporanea. Il primo itinerario si apre con un capolavoro di Jacques-Louis David, “Marte disarmato da Venere”, anche se è la celebre “Morte di Marat” a stipare la sala di gente. L’esposizione continua con la pittura belga, gli artisti che hanno dipinto la cronaca della nazione, tra i quali Wappers e De Braekeleer, e quelli che hanno dato voce alle fatiche dei lavoratori, soggetto delle sculture di Meunier e di alcune tele di Van Gogh. Si continua con il più grande pittore belga tra ‘800 e ‘900, James Ensor, per poi lasciare il campo aperto alle varie sfumature dell’impressionismo e del post-impressionismo. Dal piano -2 al -8, acquisizioni recenti e gli artisti più attuali e controversi. Notevoli le realizzazioni cinetiche del belga Pol Bury, quelle di Francis Bacon, Andy Warhol, Robert Rauschenberg e Christo, a testimoniare che l’arte non è solo pittura è che si può arricchire di materiali e tecniche portate dal progresso. Spazio al futurismo, all’arte astratta e all’espressionismo con Rik Wouters, Chagall, Kokoschka, Matisse, Braque e Picasso; influenze dal surrealismo di Dalì e De Chirico per il belga Paul Delvaux. Si scende negli ultimi tre piani per ammirare le opere del maestro del surrealismo René Magritte e quelle degli artisti che, parte dei movimenti nati dopo la seconda guerra mondiale, hanno cercato nuovi linguaggi espressivi, figurativi e non.