All’interno della “baia delle otarie” (in sami, Jepmaluokta), una tra le tante dell’Altafjord, nei pressi di Hjemmeluft, nel 1973 vennero rinvenuti 3000 graffiti preistorici. Datati tra i 6200 e i 2500 anni fa, raffigurano uomini, imbarcazioni, alci, renne, orsi, scene di caccia e allevamento di bestiame, e costituiscono il tesoro artistico principale dell’Alta Museum, classificato come “Museo europeo dell’anno” nel 1993. Tra le scene più coinvolgenti e vive si segnalano quelle della caccia alla renna e all’orso che, per la loro carica simbolica, si ipotizza siano state eseguite da sacerdoti a scopo rituale. Riconosciute Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, le incisioni rupestri di Alta sono tuttora oggetto di studio e l’ipotesi è che siano opera di popolazioni provenienti dalla Mongolia o dall’Asia settentrionale.