Con la stessa devozione con la quale i semplici pellegrini dedicavano una stele o una tavola sacrificale in ricordo del loro viaggio alla tomba di Osiride, Sethi I fece innalzare questo splendido ex voto, che sembra fosse giù ultimato alla morte del re. Il figlio Ramses II proseguì solo nell'opera di decorazione, che tuttavia non fu mai conclusa, mentre i successivi faraoni Merenptah, Ramses III e Ramses IV si limitarono a incidere i loro cartigli. Costruito in calcare, questo grandioso tempio sorge su un declivio ed è preceduto da due cortili e da un grande pilone in arenaria aggiunto da Ramses II. A est delle due corti sono riaffiorate le vestigia dei magazzini che circondavano una piccola sala di ricevimento, della quale rimangono zoccoli di troni e basi di colonne con nomi di divinità. È il portico in fondo al secondo cortile a costituire la facciata del tempio, alla quale si accede per una rampa. In origine aperta da sette porte, la facciata è decorata con scene di Ramses II che rende omaggio al padre Sethi e una grande scritta (su 95 linee), in cui il figlio racconta quanto ha fatto per onorare la memoria del padre appena deceduto.