<font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;">Ad appena 25 Km dal centro di Roma, su una superficie di 6039 ettari e articola la Tenuta Presidenziale di Castelporziano con le tenute storiche di caccia di Trafusa, Trafusina, Riserve Nuove e Capocotta e circa 3 km di spiaggia incontaminata. </font></font></font><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;">Il complesso di Castelporziano affonda le proprie radici in "terra mitologica", un territorio anticamente conosciuto come Laurentino e legato allo sbarco di Enea nel Lazio di ritorno da Ilio. </font></font></font><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;">Se le prime attestazioni antropiche sono ascrivibili alla prima età del Ferro (IX sec. aC) è in età arcaica (VIII-VI sec. aC) che è possibile individuare insediamenti di tipo abitativo sui rialzi collinari per divenire in età romana un "locus amoenus " interessato da costruzioni ascrivibili ai notabili di età repubblicana e imperiale. </font></font></font><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;">Con la fine dell'</font></font></font><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;">Impero il territorio venne annoverato tra i possedimenti della Chiesa e dal V sec. </font></font></font><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;">dC in particolare della basilica di Santa Croce in Gerusalemme per poi divenire proprietà dei monaci di San Saba (X sec.) e dal 1561 dell'Ospedale di Santo Spirito. </font></font></font><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;">Acquistata dalla famiglia fiorentina del Nero nel 1823 venne rilevata dal duca Grazioli e nel 1872 dal Ministro delle finanze Quintino Sella per lo Stato destinandola a tenuta di caccia del Re; </font></font></font><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;">con l'avvento della Repubblica venne fatto rientrare tra i possedimenti della massima carica dello Stato. </font></font></font><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;"><font style="vertical-align: inherit;">Nel Catasto Alessandrino (1660) il Castello è raffigurato come una fortificazione quadrangolare con torrioni angolari, coronamenti e merlatura.</font></font></font><font style="vertical-align: inherit;">Rimaneggiato dai Grazioli (1823 - 1872) si presenta con un perimetro quasi raddoppiato e al piano nobile conserva oggetti d' </font><font style="vertical-align: inherit;">arredo del periodo sabaudo di diversa provenienza. </font><font style="vertical-align: inherit;">Sede del museo storico archeologico che raccoglie oltre duecento reperti provenienti dagli scavi archeologici effettuati nella Tenuta a partire dalla seconda metà dell'800, il complesso presenta anche un padiglione dedicato alle carrozze e si caratterizza per l'articolato ecosistema tipico del mondo mediterraneo.</font></font>