Il colossale monumento segna l'ingresso al quartiere piacentiniano, che negli anni '20-30 del Novecento saldò il centro storico al sobborgo occidentale di Gries. L'opera fu realizzata su disegno di Marcello Piacentini nel 1926-28 prendendo a modello gli archi di trionfo romani.<br>Colonne a fascio littorio sostengono un attico con la Vittoria alata scolpita da Arturo Dazzi. All'interno si trovano i busti dei patrioti Cesare Battisti, Damiano Chiesa, Fabio Filzi, opere di Libero Andreotti e Adolfo Wildt; nella cripta affreschi di Guido Cadorin. Il monumento, che esalta la vittoria italiana del 1918 sull'impero austro-ungarico e l'annessione dell'Alto Adige, per il suo carattere nazionalista e antitedesco è stato oggetto in passato di attentati degli indipendentisti sudtirolesi.