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Dolceacqua

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Dolceacqua (IM)
Non si limitano al delizioso Rossese – prima Dop tra i vini liguri – i buoni motivi per visitare Dolceacqua, che è stato insignito della Bandiera Arancione, il marchio di qualità ideato dal Touring Club Italiano per la valorizzazione turistica dell’entroterra.
Il paese è sovrastato dalle rovine del castello dei Doria, dotato di due corti interne (solo in parte visitabili). Fu costruito con funzioni difensive nel XII secolo attorno a una primitiva torre circolare; nel XV secolo venne ingrandito con l’aggiunta di un baluardo e delle torri quadrate laterali, mentre nei due secoli successivi fu arricchito accentuandone il carattere di palazzo nobiliare. Ai piedi del castello, l’abitato è distribuito sulle due rive del torrente Nervia, collegate da altrettanti ponti. Il ponte Vecchio è un’ardita costruzione del XV secolo che, con una sola arcata a schiena d’asino, copre una luce di 33 metri. Sulla riva sinistra del fiume è la parte più antica di Dolceacqua, denominata Terra. Il borgo, di origine medievale, ha un interessante impianto urbanistico a cerchi concentrici, concepito a scopi difensivi. Lungo il lato meridionale delle mura che circondavano il paese venne realizzata nel XV secolo la chiesa di S. Antonio Abate, poi trasformata in chiesa barocca; custodisce un polittico (S. Devota) di Lodovico Brea, datato 1515. Di fronte alla chiesa, il monumento al Frantoio ricorda Pier Vincenzo Mela, inventore all’inizio del ’700 del procedimento di lavatura della sansa di olive. Un antico passaggio, in origine riservato alla famiglia Doria, unisce la chiesa al palazzo adiacente.
Sulla riva opposta del fiume si trova il quartiere occidentale chiamato Borgo: di formazione più tarda, ha un impianto lineare che segue l’andamento del fiume. Su questa riviera, all’ingresso del paese, si trova la chiesa di S. Giorgio, prima collegiata di Dolceacqua: conserva in facciata e nella base del campanile parte dell’originaria struttura romanica. Nel palazzo Doria Garoscio ha sede la Pinacoteca Morscio, che raccoglie opere del pittore dolceacquino Giovanni Morscio e degli artisti di area francese e italiana con cui fu in contatto nella prima metà del XX secolo.
Dolceacqua è un paese molto vivace anche grazie alle numerose botteghe artigiane del centro storico: l’animazione è al culmine in occasione del frequentatissimo mercato del biologico, che si tiene tutte le ultime domeniche del mese in piazza Padre Giovanni Mauro.
Una rete di facili sentieri escursionistici si snoda tra i vigneti a partire da Dolceacqua, che è anche prima tappa sul percorso dell’Alta Via dei Monti Liguri. Accessibile a tutti è il sentiero delle Terre Bianche, che attraversa i vigneti più famosi del Rossese.