Il numero di maggio di Touring si apre con il saluto e il “viatico” del nuovo presidente Gian Domenico Auricchio, orgoglioso di dirigere «una comunità di persone che si dedica con passione alla valorizzazione del nostro Paese». «Ciò che ci unisce» continua Auricchio «è l’amore per l’Italia, per la sua cultura, per il suo patrimonio artistico e paesaggistico e per il viaggio come opportunità di conoscenza e di scoperta…».

Una passione condivisa da Giannola Nonino nell’intervista nella serie Viaggi d’autore. La signora della grappa svela il segreto dei suoi viaggi, le occasioni che il suo mestiere le ha permesso per, scoprire e apprezzare prima di tutto i suoi territori friulani ma poi anche il mondo intero. E di conoscere grazie al noto premio indimenticabili grandi protagonisti della scena letteraria, culturale e scientifica, stanati con determinazione ed entusiasmo nei quattro angoli del mondo. (a pag 12)

Un reportage intorno al villaggio del Touring di Marina di Camerota è stata l’occasione per guardarsi intorno nel Parco Nazionale del Cilento  tra grotte marine, spiagge preistoriche e fiumi sotterranei: una storia geologica affascinante per chi, anche in vacanza, non si accontenta di stare in spiaggia o a fare il bagno. (a pag. 27)

La montagna, si sa, è stata sempre apprezzata nelle stagioni invernali per gli sport sulla neve e d’estate per le passeggiate. Ma in Trentino le comunità locali si sono organizzate per valorizzare le “terre di mezzo”, le colline e la bassa montagna e far conoscere ai visitatori la loro spettacolare ambiente naturalistico anche nelle altre stagioni. E così tra Val di Cembra, Val di Non e Vallagarina i volontari locali curano e gestiscono cammini adatti a tutti, non solo ai patiti delle imprese sportive. (a pag. 33)

Prato è sempre stato un virtuoso ed efficiente polo industriale e università del saper fare. Ma questa primavera ha deciso di arricchire la sua immagine, investendo nella cultura e di “seminare idee” con la prima edizione di un festival sul tema del Coraggio, sfidando così sul suo terreno la vicina e più blasonata (ma anche più affollata) Firenze. (a pag. 44)

Tra le altre proposte da non perdere la storia di Arborea, città sarda di fondazione popolata però di veneti che a distanza di un secolo conservano dialetto, abitudini, tradizioni e cucina d’origine. Un vero regno del SardoVeneto. (a pag. 52)

Buona lettura!

Silvestro Serra