C'era anche il Touring Club Italiano - nelle persone del presidente Franco Iseppi e della vicepresidente Claudia Sorlini - oggi a Parma presso la sede dell'Autorità di Bacino del Po, dove è stato firmato un protocollo d'intesa per un coordinamento di azioni nel distretto idrografico del fiume Po. Un importante passo per la tutela e la gestione del più grande fiume italiano.
A Parma infatti si sono riunite l'Autorità di Bacino distrettuale e la rete dei firmatari del Manifesto per il Po, il documento sottoscritto a maggio 2017 da vari enti e associazioni (tra cui il Touring) a intraprendere un percorso di aggregazione tra soggetti diversi interessati a rilanciare l'attività di valorizzazione e di tutela del Po e del suo territorio. Un percorso che ha visto la nostra associazione protagonista negli ultimi anni, soprattutto in occasione del grande progetto del 2015 "Io sono il Po" (quattro appuntamenti in quattro località diverse lungo il fiume; maggiori informazioni in quest'articolo).
PERCHÉ IL PO
Il Po è il più importante fiume italiano: si snoda per 650 chilometri, attraversa quattro regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto), ha un bacino idrografico che si estende per più di 70.000 chilometri quadrati e include la cosiddetta Valle del Po, una delle aree europee con la più alta concentrazione di popolazione e di attività, dove vivono circa 20 milioni di persone.
A oggi la gestione integrata del fiume non esiste: non esiste infatti un unico soggetto responsabile del "sistema Po" nella sua interezza e complessità. Per questo motivo a partire dal 2004 l'Autorità di Bacino ha avviato la stipula di diversi accordi con istituti di ricerca, enti locali ed associazioni per sviluppare attività di supporto e di attuazione della pianificazione di bacino attraverso forme innovative di governance.
È stata così costituita una Rete per il Po per migliorare la capacità di ascolto della pubblica amministrazione e delle istituzioni e per dar voce ai numerosi soggetti interessati e favorire la partecipazione dell'associazionismo diffuso ai processi di pianificazione. Soggetti che hanno dato vita nel 2017 al Manifesto per il Po, documento d'impegno per intraprendere un percorso di aggregazione e rilanciare l'attività di valorizzazione e di tutela del Po e del suo territorio (tra i temi: biodiversità, promozione culturale, nuove economie).
L'obiettivo primario dell'iniziativa è quello di sollecitare la costruzione in breve tempo di un'entità flessibile con un patto strutturato tra i parchi esistenti, le Regioni attraversate, le istituzioni sovra regionali: un futuro "Parco del Po", non da intendere come un ulteriore ente amministrativo, ma come una sorta di "sindacato territoriale" con capacità di coordinamento interregionale delle realtà istituzionali esistenti, di riordino delle normative e nel contempo di sostegno delle iniziative locali.