C'è un rumore preciso che accompagna l'immagine della macchina da scrivere per eccellenza, la Olivetti Lettera 22. Un rumore che molte generazioni riconoscono immediatamente, quelle nate prima che lo scrivere diventasse silenzioso o quasi. Quella mitica Lettera 22 era prodotta in uno stabilimento di Agliè, comune Bandiera Arancione del Touring Club Italiano in provincia di Torino. “Per i 70 anni dell'inizio della produzione avevamo in programma un fittissimo calendario di appuntamenti: da quelli teatrali ai convegni più prettamente scientifici. Per ora sono sospesi, ma siamo pronti a ripartire non appena sarà possibile”, racconta il sindaco Marco Succio. La celebrazione di un mito collettivo, di un oggetto di design esposto anche al MoMa di New York, è dovuta perché ha cambiato le abitudini di milioni di persone in tutto il mondo nonché il destino di questo piccolo comune del Canavese che, in questi giorni d'autunno, è un arcobaleno di sfumature e colori.

Nota per il castello risalente al XII secolo, Agliè è stata al centro di numerose vicende storiche iniziate con i Romani, proseguite con gli scontri di Guelfi e Ghibellini, fino all'arrivo dei Savoia e alla pacificazione con i Conti di Agliè. Ogni momento ha lasciato le sue tracce ma il sindaco guarda ben oltre il passato puntando a una valorizzazione del territorio che passa attraverso la sua scoperta attiva: “Stiamo puntando molto sull'outdoor. Qui il paesaggio è unico e ancora poco conosciuto, quindi ci siamo messi a lavorare insieme con altri comuni, ma anche con una serie di associazioni locali, nonché privati cittadini che hanno voluto dare una mano, per creare eventi e percorsi sportivi, spesso tematizzati. La geologia è la nostra specialità, d'altronde qui abbiamo una morena unica al mondo”. E proprio l'anello della Morena Ovest (guarda il sito) è un itinerario perfetto da fare a piedi, in bici, correndo, ma anche a cavallo. Sono 25 chilometri che fanno bene al cuore ma anche alla mente. Non mancano infatti lungo il tragitto cartelli esplicativi, tramite Qr Code, delle peculiarità di questa morena formatasi nel pleistocene con lo scioglimento dei ghiacciai e il conseguente accumulo di detriti. La segnaletica è stata realizzata in collaborazione con l'Università di Torino per dare un senso diverso al contesto.

Si capisce ancora meglio il tutto con un'altra passeggiata perfetta per tutto l'anno e non troppo impegnativa (circa 6 chilometri) sul sentiero dei massi erratici. Queste enormi rocce hanno origine dal ghiacciaio balteo nel periodo pleistocenico. Quando poi il ghiacciaio si è ritirato sono rimaste questi curiosi detriti, spesso solo appoggiati in mezzo al bosco, altre volte incastrati nel terreno, che hanno da sempre attirato la curiosità degli uomini (pare siano stati utilizzati anche come altari sacrificali in epoche passate). Oggi il percorso è piacevole, silenzioso, si respira a pieni polmoni e, in qualche modo, si riesce anche a sentire l'energia della terra e la sua evoluzione costante.

“Lungo questo e altri sentieri abbiamo messo a punto un calendario di attività ideali per grandi e bambini. Dai workshop con gli acquerelli allo yoga, dalle escursioni in mountain bike con istruttore alle passeggiate per gli appassionati di Nordic walking”, continua Succio. Ovvio, ora è tutto sospeso, ma ogni attività è pronta a ripartire appena possibile. “Il canavese è un territorio che merita di essere scoperto. Qui non abbiamo solo una peculiarità ma tante e tutte diverse: la storia, l'enogastronomia ovviamente, e l'outdoor. Se facciamo squadra tutti insieme sempre più persone verranno a scoprirlo”, conclude il sindaco. Anche seguendo il ritmo della mitica Lettera 22.

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Testo: Barbara Gallucci - Foto tratte dalla pagina facebook Morena Ovest, esclusa la prima nel testo di Franco Marchiando - La Bottega della Foto