A volte le storie nascono grazie alla curiosità, e non si può dire che a Bruno Cerimele la curiosità manchi. “Appena posso mi metto a scartabellare nella nostra stupenda biblioteca per cercare storie della mia terra” racconta. “La passione me l'ha trasmessa mia madre, insieme alla gioia di spargere la voce di quanto sia bello il Molise”. Ci troviamo ad Agnone, cittadina della provincia di Isernia certificata dal Touring con la Bandiera arancione, dove Bruno è nato e dove da generazioni risiede la sua famiglia. Bruno è impiegato comunale: “sono entrato come vigile urbano, poi mi hanno spostato in biblioteca visto i miei interessi... adesso, nell'attesa di un concorso da direttore, sono impiegato all'ufficio Anagrafe e stato civile”.
Dicevamo la curiosità: quella che ha portato a Bruno a capire un po' meglio che cosa fosse
un pezzo di marmo immagazzinato chissà da quanto tempo in un sottotetto del Comune e seminascosto da altri oggetti impolverati. “Senza farci troppo caso, avevo immaginato si trattasse del gradino di un pianerottolo, figuriamoci. Poi facendo ordine ho capito che era
una lapide, di quelle commemorative: e può immaginarsi la sorpresa quando ho “scoperto” sulla fronte un simbolo e un'incisione che non lasciavano dubbi”.
La lapide "ritrovata" ad Agnone - foto B. Cerimele
Eccolo, il testo sulla lapide, sotto l'inconfondibile ruota del Touring. “A perenne ricordo del convegno regionale del Touring Club Italiano tenutosi in Agnone nei giorni 14-15 e 16 agosto 1904 che univa in fraterno amplesso i figli della nuova Italia libera ed una – Il Comitato”. Bruno non poteva rimanere indifferente: un convegno di oltre cent'anni fa! Chi arrivò ad Agnone? Cosa successe? Dove era stata posta quella lapide? “Mi sono messo a cercare subito sulle cronache locali. Pensi: nel 1904 esistevano ad Agnone ben tre quotidiani, l'Eco dell'Alto Molise, il Risveglio sannitico e Il Cittadino agnonese, si facevano guerra tra di loro. Tutti dedicano un breve trafiletto a quest'evento, parlando di ‘una gara di biciclette’". Ma Bruno vuole saperne di più: così ci contatta e ci propone la sua storia.
Ci immergiamo allora a nostra volta nella
Rivista mensile del Touring, annata 1904, tra l'altro consultabile gratuitamente – come tutte le nostre riviste storiche – sul sito
Digitouring.it. E ci perdiamo nelle infervorate cronache di quei gentiluomini baffuti dei primi anni del Novecento che
viaggiavano in bicicletta e scrivevano le prime guide d'Italia:
il Touring Club Italiano era stato fondato soltanto 10 anni prima, nel 1894, ma già i soci erano oltre 40mila e
il fermento di conoscenza della “nuova Italia libera” più che mai vivo. Ecco allora il proliferare di convegni, gite, pedalate e raduni. Tra cui quello ad Agnone, di cui fu motore il console locale
Pietro Tirone, presidente del Comitato di organizzazione. Le sue parole riecheggiano sulla rivista di aprile: “Non sembri strano a cotesto consolato che da un piccolo centro del Molise parta l'appello per una riunione delle socie e dei soci del Touring della nostra regione. Se piccola è la città che brama accogliere nel suo seno i figli delle altre città consorelle, grande è l'affetto col quale prepara l'accoglienza agli affratellati della nobile istituzione. D'altronde, se
scopo della nostra associazione è quello di far conoscere e apprezzare tutti i lembi dell'Italia libera ed una … è da lodarsi l'idea di raccogliere su queste montagne dell'antico Sannio il maggior numero di confratelli, che, nel nome del Touring, potranno ancora affermare la loro fede nei destini della Patria”.
“Non c'è da stupirsi che qualcuno ebbe l'idea di organizzare un raduno ad Agnone” conferma Bruno “a quei tempi la cittadina aveva oltre 10mila abitanti, era più grande di Isernia e non molto lontana dai numeri del capoluogo Campobasso. Rinomati erano le fonderie di rame, i negozi di orafi, gli artigiani del ferro battuto... c'era un gran fermento sia industriale sia culturale, come dimostrano i documenti sui convitti, la scuola tecnica, e il teatro italo-argentino fondato dagli emigrati ancora prima del San Carlo a Napoli”. Come molti borghi dell'entroterra, anche Agnone si è spopolato nel tempo – oggi conta meno di 5mila abitanti – ma una tradizione antichissima ancora è rimasta: quella della fabbricazione delle campane, per cui Agnone è famosa in tutto il mondo grazie alla fonderia Marinelli.
La realizzazione di campane ad Agnone - foto Archivio Touring
Ma torniamo al convegno del 1904. Di cosa successe e come si svolge troviamo ampia traccia nei numeri di settembre e ottobre della Rivista. Scopriamo che per l'occasione fu inaugurato il vessillo consolare di Agnone, di cui fu madrina la signorina Jole Trasatti (la cui fotografia in graziosa posa è pubblicata nella cronaca); che una medaglia d'oro venne assegnata alla squadra di Roma, come proveniente da maggior distanza (in bicicletta!), e un'altra d'oro a quella di Napoli, come più numerosa (10 ciclisti); che ebbero luogo banchetti sociali e colazioni, discorsi e arringhe, oltre a una visita all'officina elettrica del fiume Verrino e alle sue “splendide sorgenti”. Proprio del viaggio andata e ritorno da Roma ad Agnone attraverso il Lazio, il Molise e poi l'Abruzzo il console romano Trasatti ha lasciato un'estesa e meravigliosa descrizione a pag. 341: quasi incredibile, agli occhi di oggi, leggere dell'entusiasmo per viaggi a pedali lunghi e non certo facili, nonostante “le strade del Molise, sebbene faticose per forti pendenze, sono compensate da una manutenzione accuratissima, veramente esemplare, dall'aria fresca ed ossigenata dei boschi vicini, dalle ombre deliziose, da corsi d'acqua frequenti”.
La signorina Jole Trasatti e i consoli Touring al convegno di Agnone - particolare, Rivista mensile del Touring, settembre 1904
E sempre in quelle pagine viene svelata la collocazione originaria della lapide di Agnone, che “fra una calca di popolo acclamante” venne scoperta “sul corso Vittorio Emanuele, presso la sede dello Sporting Club e del Consolato del Touring (palazzo d'Agnillo)” - tra l'altro si sottolinea che venne creato “un bel precedente, quello che i convegni, così utili al Touring e al paese, siano ricordati sul marmo”. “Purtroppo del palazzo d'Agnillo non si conserva memoria” spiega Bruno “dopo le vostre segnalazioni mi sono messo in cerca, ma gli anziani locali proprio non ricordano di un edificio con quel nome. Chissà, forse il palazzo venne demolito o rifatto poco dopo e la lapide finì subito nel sottotetto del Comune... continuerò a cercare”.
Le pagine della Rivista mensile del Touring, settembre 1904, in cui si racconta del convegno di Agnone
Nel frattempo, Bruno conserva con cura la lapide e
continua a promuovere il suo paese e le sue terre. “L'invito a tutti è quello di venire a vedere con i propri occhi, una volta finita l'emergenza” sorride. “Abbiamo tante meraviglie artistiche, gastronomiche e naturali, dalla fonderia quattrocentesca diventata museo alla
chiesa di San Francesco con una pala della scuola del Beato Angelico, dall'archivio storico con
migliaia di pergamene fino ai boschi e ai fiumi in cui siamo immersi. Ci sono anche
fonderie che sono capolavori di archeologia industriale”. Poi si ferma un attimo. “Aspetti. Le faccio vedere”. Chiude la chiamata e mi manda due foto via whatsapp. Poi mi richiama. “Le ho scattate ora dalla mia finestra. Così le faccio vedere quanto è bella la mia valle”.
Vista da Agnone - foto B. Cerimele
INFORMAZIONI
- Il sito Digitouring (www.digitouring.it) conserva parte del materiale dell'Archivio Touring, tra cui le annate della Rivista mensile del Touring.
- A questo link si può sfogliare il pdf dell'annata 1904: cercando la parola Agnone si troveranno i passi riportati nell'articolo.
- Agnone è borgo Bandiera arancione: numerosi sono gli approfondimenti sul sito di Bandiere arancioni, tra cui che cosa vedere, che cosa mangiare e la bellissima storia delle campane di Agnone.