Esattamente un mese fa, il 15 giugno, la Carovana ciclstica del Tci arrivava a Roma. Dopo 6 giorni, oltre 700 km, i 20 partecipanti alla manifestazione che rievocava la prima storica passeggiata ciclistica del 1895, dimostravano coi fatti che pur fra tante difficoltà, è ancora oggi possibile spostarsi su due ruote in Italia, anche su tragitti medio-lunghi, anche per turismo.

 

 

 

Certo, nessuno si aspetta che ora partiate per le ferie in mountain bike anziché in station wagon, però... che il confine si sposti un po’ più in là, ecco, questo sì. E che si diventi tutti consapevoli che in bicicletta si può circolare meglio, non solo in città, con meno problemi, meno costi, a volte anche in meno tempo. La carovana è finita un mese fa, la sua anima resta (così come i resoconti, le fotografie, i filmati...) e si è tradotta in una serie di indicazioni, richieste, suggerimenti in dieci punti che il Touring Club Italiano rivolge alle amministrazioni pubbliche e indirettamente ai cittadini. Un decalogo presentato per la prima volta proprio all’arrivo, al sottosegretario alla Presidenza del consiglio Gianni Letta dal presidente del Touring, Franco Iseppi.

 

Perché la mobilità dolce non può e non deve essere solo un’espressione, ma un modo concreto di modificare le nostre abitudini di vita. Muovendoci su una strada europea, come conferma anche il recente Forum Internazionale dei Trasporti di Lipsia, in Germania, che per la prima volta ha affrontato il tema della mobilità ciclistica. Senza prese di posizione ideologiche, ma anzi, “evidenziando aspetti e vantaggi economici, oltre che sociali ed ambientali, dell’uso della bicicletta quale strumento di mobilità a impatto zero, non ingombrante e assolutamente accessibile a tutti.”

 

Questo dunque il decalogo del Touring Club Italiano:

 

1. Concordare con le autorità scolastiche spazi didattici e sperimentali riguardanti l’educazione alla mobilità attraverso l’uso della bicicletta;

2. Favorire l’uso della bicicletta per gli spostamenti in città (piste e corsie ciclabili, percorsi e itinerari segnalati e protetti, bike-sharing…);

3. Recuperare, attrezzare e segnalare adeguatamente itinerari extraurbani dedicando allo scopo strade comunali e provinciali, a bassa densità di traffico veicolare. Si sottolinea, in particolare, la funzione di una corretta e adeguata segnaletica. L’Italia è uno dei paesi più disordinati e irrazionali e meriterebbe un azzeramento e una riprogettazione totale (pur nel rispetto delle indicazioni europee) dell’intera segnaletica stradale che è determinante a scopo informativo e della sicurezza;

4. Porre mano al recupero del patrimonio ferroviario in abbandono, attraverso la riconversione delle strade ferrate dismesse, anche a ragione del loro alto valore paesaggistico.

5. Facilitare (anche in termini economici) e generalizzare il trasporto della bicicletta sul più ampio numero possibile di mezzi pubblici (treni ad alta velocità, servizi di navigazione, autobus, tram);

6. Attuare la graduale realizzazione della “rete ciclabile nazionale” che comprenda e coinvolga, accanto alle mete di più alta e celebrata attrazione turistica, quell’Italia impropriamente detta “minore”, di grande qualità ambientale, paesaggistica e storico-artistica, e il sistema delle aree naturali protette;

7. Sostenere una ricettività dedicata e idonea capace di offrire un’accoglienza adeguata alle esigenze del cicloturista; censire, favorire e divulgare la presenza di centri di assistenza attrezzati;

8. Redigere un “codice di comportamento” del ciclista urbano ed extraurbano in accordo con gli esperti di traffico e le Associazioni interessate; 

9. Promuovere (Istituto Superiore di Sanità, Ministeri Ambiente e Turismo) la divulgazione di “buone pratiche” affinché il ritorno in sella sia accompagnato da opportune regole a protezione della salute, dell’ambiente, di una corretta pratica turistica;

10. Realizzare un piano coordinato di comunicazione e promozione, in Italia e all’estero, attraverso anche i media più avanzati, degli itinerari, delle modalità e dell’assistenza che l’Italia può offrire alla pratica del turismo in bicicletta.