Brescia, l'eleganza della leonessa è il titolo del reportage che, sul numero di giugno di Touring, il nostro modo di viaggiare, ha portato sotto il cono di luce dei riflettori l'attualità della città lombarda, fino a oggi sinonimo di industria e acciaio, che prova a reiventarsi e punta sulla cultura con grandi mostre al museo di S. Giulia, valorizza il suo passato e rivitalizza il quartiere del Carmine grazie a giovani artisti... ruggenti.
Un quadro che il locale Club di territorio, impegnato in prima persona con l'iniziativa Aperti per voi che gestisce l'accoglienza in tre siti monumentali di grande importanza quali la chiesa di S. Giorgio, il percorso archeologico di palazzo Martinengo e la chiesa di S. Maria della Carità, ha voluto discutere pubblicamente, con soci Tci e non soci martedì 25 giugno nell'incontro Brescia e la rinascita dell'arte. Le nuove proposte per il turismo e il volontariato culturale nel ridotto del teatro Grande.
L'occasione è stata utile per la prima apparizione pubblica del vicesindaco e assessore alla Cultura e al Turismo del Comune, Laura Castelletti, che dopo aver dichiarato che "la sinergia tra cutlura e turismo è fondamentale, sono settori che devono prescindere l'uno dall'altro", si è voluta sedere in platea proprio per raccogliere idee e stimoli dalla tavola rotonda che è seguita.
Il Presidente Tci Franco Iseppi ha posto l'accento sul rapporto tra città e territorio: "Per il viaggiatore non esiste più la città come elemento sufficiente per programmare una visita, ma il territorio che la comprende e la circonda, capace di soddisfare i suoi bisogni, la sua esigenza di scoprire".
Un elemento importante anche per Maurizio Bernardelli Curuz, direttore artistico della Fondazione Brescia Musei, che ha ricordato come vada "intercettata una parte dei venti milioni di turisti che ogni anno frequentano il lago di Garda". Per esempio provando a "teatralizzare i personaggi che annovera la storia di Brescia".
Si è parlato anche di ospitalità: sempre Bernardelli Curuz ha lamentato gli standard di accoglienza della città. "Brescia non è ospitale, nei bar il caffè è preparato e servito come se fosse sempre destinato a un manager frettoloso". E di economia: Alberto Folonari, presidente della Fondazione Cab, ha proposto per esempio di "affittare il Coro delle Monache, magari ad aziende che vogliono organizzare pranzi o incontri con clienti particolarmente importanti". Sempre Folonari ha aggiunto che "una fetta rilevante degli introiti per alcuni musei francesi o spagnoli deriva proprio da questo genere d'iniziative".
Nella gallery sotto alcune immagini della serata.