In occasione di TTG Incontri, una delle principali fiere italiane del turismo che si svolge ogni anno a Rimini, si è tenuto mercoledì 14 ottobre il convegno dal titolo “Il turismo alla prova della ripartenza: Touring Club Italiano e Fondazione Campus incontrano Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Toscana” per fare il punto sull’estate appena trascorsa che, pur avendo mostrato timidi segnali di ripresa, ha anche messo in evidenza la gravità della situazione in cui il comparto si trova a causa della pandemia.

Per discuterne, sono stati invitati i responsabili di tre Destination Management Organization di altrettante Regioni che hanno lavorato molto sul turismo in questi anni. Ha introdotto il dibattito la professoressa Enrica Lemmi, Presidente dei Corsi di laurea e Coordinatore dell’Accademia del Turismo di Fondazione Campus, ricordando l’impegno congiunto di questi mesi con il Touring Club Italiano per l’organizzazione del master executive in “Management dello Sviluppo Turistico Territoriale” (di cui è anche direttore) che partirà il prossimo gennaio. Il master punta ad approfondire le competenze gestionali dei professionisti che operano nel settore cogliendo la sfida sempre più pressante di uno sviluppo sostenibile del turismo e dei territori coinvolti.

La parola è poi passata a Massimiliano Vavassori, Direttore Relazioni Istituzionali e Centro Studi del Touring Club Italiano, che ha illustrato i principali risultati della ricerca sulle vacanze estive 2020: un turismo sostanzialmente domestico, in buona parte di prossimità, o addirittura limitato alla regione di residenza, che ha premiato non solo il mare ma anche la montagna e i borghi dell’entroterra, a scapito delle maggiori città d’arte. Un turismo “prudente”, giudicato positivamente dai viaggiatori ma con valutazioni inferiori rispetto al 2019.
L'ESTATE 2020 IN TOSCANA, PIEMONTE E FVG
Gherardo Noferi
, dell’area Marketing brand e comunicazione di Toscana Promozione Turistica, si è ritrovato nei dati illustrati e ha messo in evidenza come la grande sfida di quest’estate sia stata quella di soddisfare con prodotti e servizi del territorio una domanda molto diversa da quella abituale: la Toscana solitamente accoglie infatti numerosi turisti stranieri, soprattutto extraeuropei, mentre ora la stragrande maggioranza è italiana.
Anche Luisa Piazza, Direttore generale di Visit Piemonte, ha trovato coerenza tra i trend generali e quelli che hanno interessato la sua regione, in particolar modo per quanto riguarda la montagna e i borghi. Dal punto di vista della soddisfazione, il Piemonte – in survey specifiche commissionate dalla Dmo – ha registrato valutazioni molto positive per l’estate 2020 e anche un’elevata intenzione di ripetere in futuro l’esperienza in regione. Chiaramente l’attuale situazione non è facile perché da oltre vent’anni il Piemonte è impegnato nella promozione del turismo estero, oggi in gran parte assente.
Bruno Bertero, Direttore Marketing di PromoTurismoFVG, ha messo in evidenza che molta della strategia recente è stata dedicata alla diversificazione del portafoglio di prodotti, puntando dunque non solo sul mare ma anche sulle tante opportunità offerte dall’entroterra, tra cui turismo lento. Il Friuli-Venezia Giulia è stato quest’estate un territorio di sperimentazione da parte di una fascia di popolazione italiana con una buona capacità di spesa.

LE COMPETENZE PER I MANAGER DI DOMANI
Il dibattito si è poi spostato, cogliendo lo spunto offerto del nuovo master executive Touring-Fondazione Campus, sulle competenze che le Dmo considerano fondamentali per formare i manager di domani.

Noferi ha messo l‘accento sulle soft skill, in particolare sulla capacità di interpretare correttamente e in modo contemporaneo le esigenze del turista, andando oltre al concetto in po’ asettico e poco coinvolgente di “visita”. Secondo Piazza sono tre le competenze essenziali: sapere comunicare in modo efficace ed evocativo, leggere i numeri per reindirizzare attività e strategie e “pensare in digitale". A queste si aggiungono due abilità specifiche: networking e lavorare cogliendo parallelamente aspetti tattici e strategici.

Per Bertero, infine, occorre approfondire la conoscenza dei territori sui quali si lavora per impostare correttamente delle strategie di prodotto e di target. Oltre alla capacità di innovare digitalmente la proposta turistica, è importante che tutta la formazione indirizzata ai manager sia pensata e ritagliata sulle caratteristiche specifiche di un territorio perché possa portare localmente un reale beneficio.