Il Centro Studi Tci realizza da dieci anni l’Osservatorio vacanze per capire come cambiano i comportamenti di viaggio degli italiani. Tra il 30 maggio e il 6 giugno scorsi è stata realizzata una survey on line con la nostra community composta da più di 300mila persone per cogliere le tendenze dell’estate 2022. Sono stati analizzati i risultati di oltre 3.000 questionari.
Cosa preoccupa ancora nell’estate 2022? Crociere, eventi e parchi divertimenti
Le riaperture ormai generalizzate, il venir meno dell’obbligo del pass sanitario e l’uso limitato ad alcune situazioni particolari della mascherina al chiuso consentono agli italiani di muoversi con una ritrovata libertà. Con quale spirito però si stanno approcciando al turismo? Per capirlo abbiamo chiesto alla nostra community di indicarci, su una scala da 1 (basso) a 5 (elevato), il livello di rischio percepito in alcune situazioni.
Certamente, rispetto al 2020, si registrano percezioni di rischio molto più contenute: sorprende però che, in un contesto di maggior tranquillità rispetto allo scorso anno (campagna vaccinale completata, varianti che sembrano avere effetti più attenuati ecc.), permanga una situazione quasi inalterata. Nell’estate 2022 desta ancora qualche preoccupazione andare in crociera (3,5), ma anche partecipare a sagre, feste ed eventi (3,2) così come recarsi nei parchi divertimento (3,1).
Pronti a ripartire: il 79% viaggerà sicuramente
La community Touring ha sempre dimostrato in modo evidente la sua forte vocazione al viaggio: storicamente, infatti, oltre il 90% si è concessa negli anni pre-pandemia almeno una vacanza nel periodo giugno-settembre. Nell’estate 2022 si assiste a un ulteriore passo verso la normalità (Figura 1): il 79% dei rispondenti afferma che farà “sicuramente” un viaggio (era il 71% nel 2021) mentre un altro 16% lo farà “probabilmente” (era il 20% lo scorso anno). Chi ha già scelto di restare “certamente” a casa è una quota molto bassa (1% contro il 3% del 2021) mentre il 3% ha risposto “probabilmente no” (era il 6% lo scorso anno). Nel complesso, dunque, il 95% della community Touring ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’estate che sta per iniziare.
Nell’estate 2022 l’Italia è ancora la destinazione preferita (73%), ma ripartono i viaggi in Europa (23%)
Il Bel Paese è da sempre la meta preferita delle vacanze estive dei nostri connazionali. Se di solito il rapporto Italia-estero espresso dalla community Touring era di circa 60-40, nell’estate 2022 continua ancora il trend impostosi con la pandemia: il 73% (era il 91% nel 2021) infatti sceglierà una destinazione domestica. Chi andrà all’estero (27%) sceglierà soprattutto i viaggi in Europa (23%) mentre sono ancora residuali gli spostamenti di più lungo raggio. (Figura 2)
Guardando all’Italia, la regione preferita dalla community Touring è il Trentino-Alto Adige, seguita da Sardegna, Toscana e Puglia. Rispetto all’estate 2021, la Sardegna sale nelle preferenze delle persone riposizionandosi quasi ai livelli pre-pandemia.
Voglia di mare e di montagna, tornano a crescere le città d’arte
Il progressivo ritorno alla normalità ha un impatto anche sulle preferenze degli italiani (Figura 3): se il mare resta irrinunciabile in estate (47%, in calo rispetto al 2021 ma ancora con percentuali al di sopra rispetto al periodo pre-Covid), si registra una diminuzione della montagna (20%, in calo rispetto all’anno scorso ma ancora oltre i livelli 2019). Si segnala una ripresa decisa del turismo urbano (14% rispetto al 9% del 2021 ma ancora lontano dai dati del 2019 quando aveva raggiunto il 23%) mentre continua l’andamento positivo del turismo rurale e dei borghi (9%, in crescita rispetto agli anni precedenti).
Luglio supera agosto ma giugno è in forte crescita
Per quanto riguarda il periodo delle partenze, permane tuttora l’inversione della classica stagionalità estiva: ci si concentrerà, infatti, perlopiù in luglio (31% rispetto al 36% del 2021 e al 30% del 2019) e in seconda battuta in agosto (27% rispetto al 32% del 2021 e al 36% del 2019). Da sottolineare il fatto che aumenta la quota di chi sceglie le stagioni di spalla, forse per contenere le spese vista la difficile situazione di contesto: giugno (19%) registra infatti una spiccata crescita rispetto agli anni precedenti così come settembre (16%).
Si va in vacanza con la famiglia; tra chi ha un animale domestico, uno su tre lo lascerà a casa
Dai dati relativi all’estate 2022 sembra superato il timore, registrato lo scorso anno, di partire in vacanza con un gruppo allargato (18%, in lieve aumento sul 2021): la maggior parte andrà con il nucleo familiare ristretto composto da partner e/o figli (65%, in linea con i dati pre-pandemia).
Nella nostra community, circa il 30% ha dichiarato di avere un animale domestico ma soltanto uno su tre pensa di portarlo in vacanza: si tratta di un dato che probabilmente risente dell’assenza di servizi dedicati o che è diretta conseguenza dei divieti di accesso agli animali nelle strutture ricettive.
Vacanza in auto (56%), ma cresce l’aereo (21%)
La prevalenza dei viaggi domestici si riflette anche sulla scelta del mezzo di trasporto che vede una polarizzazione forte sull’auto (56%), anche se meno marcata rispetto al 2021 (67%) o al 2020 quando aveva superato il 70%. Parallelamente, cresce la percentuale di coloro che utilizzeranno l’aereo (21% rispetto all’11% del 2021 e all’8% del 2020) anche se si tratta di un dato lontano dalla situazione pre-pandemica (Figura 4)
In camper per vacanze libere, itineranti e a contatto con la natura, non per spendere meno
Stabilmente, circa il 9% della community Touring va in vacanza con il camper: si tratta di appassionati con una lunga “esperienza” alle spalle, che dispongono nella quasi totalità dei casi di un mezzo proprio e che scelgono questa modalità per poter fare un’esperienza in libertà, senza troppi vincoli (99%), per fare un viaggio itinerante (97%) e per una vacanza a contatto con la natura (87%).Meno significativa, invece, la scelta del camper per un viaggio economico (33%) o per far fronte alla situazione pandemica di contesto (8%). Per quanto riguarda il livello di soddisfazione legato ai servizi per i camperisti a disposizione nel nostro Paese, il punteggio medio registrato (2,9, su una scala da 1 a 5) mette in evidenza che da questo punto di vista ci sono ampi margini di miglioramento per soddisfare appieno la domanda.
Cresce l’ospitalità professionale, stabili gli appartamenti in affitto, in calo le seconde case
Il progressivo ritorno alla normalità è evidente anche considerando le strutture ricettive scelte (Figura 5): crescono infatti le preferenze per hotel e villaggi (42% rispetto al 39% del 2021) anche se sono ancora lontani dai dati pre-pandemia (49%), stabile l’interesse per gli appartamenti in affitto (25%, percentuale comunque superiore al 2019). Cala ancora la quota delle seconde case (10% rispetto al 13% del 2021, ma pur sempre un dato al di sopra di quello del 2019).
Tendenze di viaggio dell’estate 2022
Nonostante la situazione generale del Paese sia molto migliorata e la pandemia resti presente solo sotto traccia, ci sono alcune abitudini di viaggio acquisite come espedienti di “sicurezza” che accompagneranno anche l’estate 2022. La stragrande maggioranza della community Touring, infatti, afferma che si orienterà verso luoghi meno noti e affollati (83%) e che dedicherà tempo ad attività open air (escursionismo, visite naturalistiche, itinerari in bicicletta ecc.) anche in contesti di vacanza più tradizionali come quelli al mare (81%). C’è poi un 40% che pensa di programmare una vacanza lenta, spostandosi prevalentemente a piedi o in bicicletta mentre il 32% (ma era oltre il 60% la scorsa estate) si orienterà verso una destinazione di prossimità.
Aumenta sul 2021 la quota di persone che si è già informata o che ha prenotato alcuni servizi turistici. Sono sempre più importanti i canali digitali per la ricerca di informazioni
Che l’estate 2022 sia all’insegna di un maggiore ottimismo rispetto a quella precedente è evidente anche dai comportamenti delle persone nella fase di pianificazione e prenotazione: a oggi l’80% dei rispondenti ha già cercato informazioni per scegliere la destinazione di viaggio (era il 73% nel 2021 e il 59% nel 2020).
I canali informativi più utilizzati sono quelli digitali: portali di destinazioni (28%) e siti di altri operatori specializzati (16%).
Quasi la metà della community (47%) conferma di aver già prenotato alcuni servizi collegati alla vacanza, nel 18% dei casi andando direttamente in agenzia.
Staccare la spina e conoscere/imparare nuove cose sono le motivazioni per andare in vacanza nel 2022
L’onda lunga della pandemia sembra influenzare tuttora le motivazioni che spingono la community Touring a viaggiare durante la prossima estate. Si va in vacanza soprattutto per staccare la spina (35%, in calo rispetto al 2021 ma comunque al di sopra del dato del 2019) e per conoscere/imparare (20%, in crescita rispetto al 2021). La cura di salute e benessere (14%) è in calo rispetto all’anno scorso quando costituiva la seconda motivazione di viaggio.
Un’estate all’insegna dell’ottimismo
Dalle risposte traspare un certo realismo quando ci si deve esprimere su come sarà l’estate 2022. La stragrande maggioranza (84%) afferma che, come nel 2021, occorrerà prendere alcune accortezze per minimizzare i rischi di contagio. Una quota minore (15%) è convinta che sarà finalmente “libera”, come prima della pandemia, mentre è residuale l’opinione di chi crede che sarà peggiore dell’anno scorso (1%).
Attenzione ai territori, Italia, destagionalizzazione e undertourism: l’eredità della pandemia per il turismo dei prossimi anni
Lasciando da parte per un momento opinioni e comportamenti relativi all’estate 2022, abbiamo cercato di capire attraverso la nostra community quale eredità lascerà la pandemia al turismo nel prossimo futuro, ovvero se e come cambierà il modo di viaggiare delle persone.
Un primo aspetto da sottolineare è la grande attenzione alla dimensione “locale”, visto che l’83% indica che prediligerà nei viaggi futuri l’acquisto di prodotti e servizi che contribuiscano a sviluppare le economie dei territori visitati. Anche il tema “Italia” sembra influenzare nel medio periodo le scelte delle persone: il 74% dei rispondenti infatti afferma che farà ancora vacanze domestiche perché il Paese merita di essere sostenuto nella ripartenza. Ci sono inoltre altri aspetti del turismo dei prossimi anni che sono in qualche modo legati alle vicende del recente passato: la volontà di destagionalizzare le vacanze (69%), la scelta di destinazioni meno note e affollate (68%) e la preferenza per l’extralberghiero (53%).
Non mancano poi un paio di argomenti “controversi”, sui quali le risposte non si polarizzano in modo evidente e dalle quali emerge un’elevata quota di indecisi (circa un terzo risponde “non so”): hanno a che fare con la sostenibilità ambientale dei comportamenti turistici. Se il 56% della community Touring afferma che sceglierà strutture e servizi turistici che abbiano certificazioni di qualità, marchi o carte dei servizi, ben il 33% non riesce a esprimersi nel merito. Analoga cosa accade quando si chiede se, nel decidere di prendere l’aereo per andare in vacanza, si valuteranno alternative ambientalmente più sostenibili: risponde affermativamente il 41% ma il 30% non riesce a prendere una posizione. Si tratta probabilmente di temi che, pur noti a un ampio pubblico e dei quali si conosce la rilevanza, sono ritenuti ancora critici nel momento in cui vanno tradotti in comportamenti quotidiani.
Un elemento interessante emerge a proposito del processo di digitalizzazione di questi ultimi anni. Se abbiamo compreso, anche attraverso le rilevazioni sulla nostra community, che tanti aspetti della nostra quotidianità sono stati migliorati dal digitale, facendoci vivere decisamente meglio la difficile fase della pandemia, c’è un rinnovato desiderio di relazioni umane: il 55% della nostra community infatti dichiara che, nonostante l’utilità del digitale, preferirà interloquire anche a distanza con un operatore “umano” per prenotare od organizzare i prossimi viaggi.
Infine, rispetto ad alcuni trend che si sono consolidati negli ultimi anni resterà una quota, ridotta ma non marginale, di chi farà ancora un turismo di prossimità (34%), così come di chi sceglierà un’esperienza di turismo lento (24%), considerando anche che non si tratta di una pratica accessibile a tutti. Le vacanze open air, che hanno riscosso in questi ultimi anni un notevole successo di pubblico, sembrano invece destinate a un ridimensionamento progressivo (18%).