Ogni anno, il Touring Club Italiano organizza a Milano alcuni incontri di formazione per i Volontari Touring per il Patrimonio Culturale - il nostro "corpus" di appassionati che permette di tenere aperti 82 monumenti in tutta Italia, nell'ambito dell'iniziativa Aperti per Voi. 

Quest'anno il tema scelto è “La Milano di Leonardo e i suoi itinerari”. Ed eccezionalmente gli incontri, a ingresso libero e fino a esaurimento posti, vengono aperti a tutti, anche a chi non è volontario. Vi aspettiamo dunque all'Auditorium San Fedele (via Ulrico Hoepli 3, Milano). Ecco il programma, nell'ambito delle celebrazioni dei 500 anni della morte del grande genio di Vinci.

Tranne l'ultimo, gli incontri sono tenuti da Marco Versiero, dottore di ricerca in Filosofia politica (2009) e in Letteratura italiana moderna (2014), grande esperto di Leonardo che, tra l'altro, ha curato i cataloghi di due delle ventiquattro mostre sul Codice Atlantico alla Biblioteca Ambrosiana di Milano e nell'anno del quinto centenario della morte di Leonardo collabora a varie esposizioni dedicate al Maestro (Roma, Firenze, Milano). 

1 - Martedì 2 aprile 2019, ore 18.30 / Relatore: Dott. Marco Versiero*
I primi anni milanesi di Leonardo: l’arte militare, la Vergine delle Rocce, il tiburio del Duomo
 
Nel 1482 Leonardo arriva a Milano alla corte di Ludovico il Moro, probabilmente nell’ambito di una accorta tessitura di rapporti diplomatici diretta da Lorenzo il Magnifico. Prima di vedere pubblicamente riconosciuta la propria fama di novello Apelle fiorentino in opere di respiro artistico, si pone all’attenzione di Ludovico anzitutto per le sue competenze ingegneristiche in campo militare e per la promessa di un grandioso monumento equestre alla memoria del padre, Francesco Sforza. La prima commissione pittorica giunge il 25 aprile 1483 per l’ancona della cappella dell’Immacolata in San Francesco Grande (chiesa che sorgeva un tempo nell’area di Sant’Ambrogio): si tratta del dipinto oggi conosciuto come Vergine delle rocce e noto in due versioni. A Milano ha inizio anche la graduale affermazione intellettuale di Leonardo, testimoniata dalla febbrile compilazione di quaderni fitti di studi e appunti, come il Codice attualmente alla Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco, che documenta peraltro il suo interesse, negli anni tra il 1487 e il 1490, al dibattito suscitato dal progetto di completamento della cupola del Duomo con il cosiddetto tiburio. Immagina per il Moro anche una risistemazione urbanistica della città, ovviando grazie a una salubre rete di vie d’acqua alle gravi conseguenze di un’epidemia scoppiata nel 1485.

Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, foglio 72 recto. A destra, studio di bombardamento; a sinistra, disegno preparatorio per la Battaglia di Anghiari: cavallo. Copyright Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori Portfolio​

2 - Martedì 9 aprile 2019, ore 18.30 / Relatore: Dott. Marco Versiero
Leonardo, uomo di corte: i ritratti sforzeschi, le feste e le allegorie, il Monumento Sforza
 
Grazie alla molteplicità e versatilità dei suoi talenti, Leonardo si rende protagonista indiscusso della vita cortigiana. Esegue i ritratti di membri di spicco di quell’ambiente, dal suo amico Atalante Migliorotti, che da Firenze era giunto con lui a Milano (è il Ritratto di musico oggi alla Pinacoteca Ambrosiana), alle favorite di Ludovico, prima e dopo le sue nozze con Beatrice d’Este (1491): Cecilia Gallerani, ovvero la Dama con l’ermellino (1488-1489) e Lucrezia Crivelli, ovvero la Belle Ferronnière (1493-1497). Il successo di uno stupefacente allestimento scenico, la cosiddetta Festa del Paradiso (13 gennaio 1490), inaugura la stagione dei fasti sforzeschi sotto la sapiente regia di Leonardo, apparatore di spettacoli: dalla giostra indetta da Galeazzo da Sanseverino (capitano delle milizie milanesi) il 26 gennaio 1491 alla teatralizzazione della Danae del poeta Baldassarre Taccone del 31 gennaio 1496. Ideatore anche di complesse allegorie intese a glorificare per immagini simboliche la grandezza e la potenza del Ducato, nonché di rebus e indovinelli finalizzati al diletto di un uditorio aristocratico, tra il 1491 e il 1493 Leonardo dà inoltre rinnovato impulso all’impresa del colossale cavallo per il Monumento Sforza, che rimarrà tuttavia incompiuto alla fine del 1494, quando il bronzo necessario alla fusione sarà utilizzato per fabbricare cannoni e artiglierie.
3 - Martedì 16 aprile 2019, ore 18.30 / Relatore: Dott. Marco Versiero
Le grandi commissioni sforzesche: dal Cenacolo all’ornamentazione della Sala delle Asse
 
Il 9 febbraio 1498, nella lettera di dedica al Moro del trattato De divina proportione (oggi alla Biblioteca Ambrosiana), per il quale Leonardo aveva fornito i disegni delle illustrazioni geometrico-prospettiche, il frate matematico Luca Pacioli dichiara compiuta la grandiosa pittura murale dell’Ultima Cena nel refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie. La committenza di Ludovico, taciuta dai documenti, è confermata dalla presenza degli stemmi ducali, entro ghirlande emblematiche, nelle lunette che sovrastano la drammatica rappresentazione dell’annuncio del tradimento da parte di Cristo. Poche settimane dopo, il 21 aprile 1498, giunge al Moro tramite lettera del suo tesoriere ducale Gualtiero da Bascapè la promessa di Leonardo di completare entro il successivo settembre la decorazione allegorica della Sala delle Asse nella torre nord-orientale del Castello Sforzesco: condotta con larga partecipazione di aiuti e lasciata interrotta al sopraggiungere dell’invasione francese tra l’autunno e l’inverno del 1499 (in vista della quale il duca era fuggito da Milano già in agosto), è attualmente sottoposta a un accurato intervento di restauro ma sarà nuovamente visitabile dal 2 maggio 2019 in occasione delle celebrazioni centenarie. Nel 1496 veniva inaugurata la Conca dell’Incoronata nei pressi del Ponte delle Gabelle in San Marco, alla progettazione delle cui chiuse regolabili a portelli battenti Leonardo si era interessato sin dal 1485 circa.
 

 
4 - Martedì 23 aprile 2019, ore 18.30 / Relatore: Dott. Marco Versiero
Il secondo periodo milanese: Leonardo al servizio di Charles d’Amboise
 
Abbandonata Milano alla fine del 1499 all’arrivo dell’armata di Luigi XII, Leonardo vi farà ritorno solo tra il 1506 e il 1513 (salvo un breve periodo di assenza tra la primavera e l’autunno del 1508) per porsi al servizio dei nuovi dominatori francesi del Ducato e sino al 1511 sarà nelle grazie del duca di Chaumont, Charles d’Amboise, luogotenente del re in Lombardia, grazie al quale recupererà nel 1507 la proprietà della vigna donatagli nel 1498 dal Moro e confiscatagli nel 1502 (oggi Casa degli Atellani). Per il suo nuovo patrono lavorerà all’idea di una residenza gentilizia e di un giardino di delizie acquatiche nei dintorni di Porta Vercellina (sul sito dell’attuale Palazzo Litta in Corso Magenta) mentre con la sua intermediazione lavorerà per Luigi XII a due quadri di “Nostre Donne”, uno dei quali è probabilmente identificabile con il dipinto della Sant’Anna oggi al Louvre. Un altro importante committente di Leonardo della Milano francese è il maresciallo Gian Giacomo Trivulzio, di cui dipinge un ritratto perduto e per il quale progetta un monumento funebre recuperando in parte l’idea equestre del naufragato cavallo sforzesco (ma anch’esso destinato a restare irrealizzato). In questa fase Leonardo lavora anche al soggetto mitologico di Leda (uno degli amori di Giove), avendone trovato la modella presso messer Giacomo Alfeo nel circondario allora noto come Pusterla dei Fabbri.
5 - Martedì 30 aprile 2019, ore 18.30 / Relatore: Dott.ssa Ilaria De Palma – Comune di Milano – Direzione Cultura
Milano celebra i 500 anni della morte di Leonardo da Vinci 
 
Milano è la città in cui Leonardo da Vinci ha soggiornato più a lungo al servizio del duca Ludovico Sforza e la sua presenza lascia un segno indelebile nella storia e nella produzione artistica della Città e dell'intero territorio lombardo. Presentazione del palinsesto di iniziative curate dal Comune di Milano nel periodo maggio 2019 - gennaio 2020.