Roma: “Villa dei Quintili”

Il più grande complesso residenziale del suburbio di Roma apparteneva a due fratelli nobili e colti che ricoprirono insieme il consolato nel 151 d.C.: Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo. Lo attesta il fortunato ritrovamento di una tubatura in piombo recante il nome dei proprietari che, nel 182 d.C. furono fatti uccidere dall’imperatore Commodo poiché coinvolti in una congiura ordita contro di lui. La villa, situata al V miglio della via Appia, venne confiscata e lo stesso Commodo vi soggiornò a lungo, godendo della straordinaria bellezza di quel luogo immerso nel verde della campagna. Anche i suoi successori apprezzarono molto questa lussuosa dimora, come testimoniano la ricchezza delle decorazioni scultoree e la raffinatezza dei rivestimenti pavimentali e parietali, ancora in ottimo stato di conservazione. Imponenti e suggestive le strutture architettoniche, a cominciare dall’ingresso sulla via Appia costituito da un ampio ninfeo (poi trasformato in torre in epoca medievale); non sono da meno gli ambienti residenziali e il vasto settore termale nei quali i muri si preservano fino alla ragguardevole altezza di 14m circa. Le recenti indagini archeologiche hanno aggiunto ulteriori preziosi elementi riportando in luce, ad esempio, i carceres di un circo al quale in un secondo tempo si sovrappose un impianto per la produzione, conservazione e degustazione del vino di grandissimo interesse.
L’area archeologica della villa comprende anche il vasto settore denominato Santa Maria Nova, che gravita su un antico casale medievale impostato su una poderosa cisterna romana e presso il quale sono stati scoperti splendidi mosaici, raffiguranti gladiatori e corse dei carri. 

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