La Biennale del Muro Dipinto è una manifestazione storica di pittura sui muri esterni delle case, nata negli anni Sessanta sulla falsariga delle numerose rassegne di pittura estemporanea e della tradizione italiana del muro dipinto. A differenza delle altre rassegne, però, il Muro Dipinto di Dozza abbandonò ben presto la formula dell’estemporanea indiscriminata, divenendo una delle prime rassegne italiane ad abolire premi e graduatorie per puntare al primato dell’artista. La storia del Muro Dipinto è quindi una storia di artisti e di opere.

Foto: Livio Tilotta

Dal 1960 ad oggi sono stati circa 200 i pittori che hanno partecipato alla Biennale, sperimentando la loro arte sui muri esterni delle case del borgo: si citano, a titolo di esempio, Sebastian Matta, Bruno Saetti, Giuseppe Zigaina, Emilio Contini, Concetto Pozzati, Remo Brindisi, Renzo Grazzini, Giacomo Soffiantino, Riccardo Schweizer, Riccardo Licata, Aldo Bergonzoni, Ennio Calabria, Cesare Sughi, Norma Mascellari e tra i più recenti Tano Pisano, Bruno Ceccobelli, Luca Alinari, Gino Pellegrini, Marcello Jori, Bruno Benuzzi, Karin Andresen.

Il Muro Dipinto, dunque, rientra a pieno titolo nella storia recente di Dozza e testimonia la vocazione artistica di questo piccolo borgo medievale, nonché il suo particolare impegno nel promuovere le espressioni dell’arte contemporanea e la creatività giovanile. La principale caratteristica, conservata nel tempo, consiste nel fatto che gli artisti dipingono a diretto contatto con il pubblico e in relazione con il contesto urbano. Negli ultimi anni, la Biennale ha rinnovato la sua formula, salvaguardando i propri caratteri distintivi e, contemporaneamente, aprendosi alle istanze e alle modalità espressive degli artisti di oggi.

Dal 2007 il Muro Dipinto possiede due poli distinti di espressione e di attenzione: l’antico borgo di Dozza e il più recente paese di Toscanella, diversi in quanto a caratteristiche, ma legati dal comune denominatore della pittura su muro, antichissima tecnica italiana che ora trova ovunque nel mondo interpreti di tutto rispetto. Se nel borgo antico si prediligono gli interventi pittorici sui muri, a Toscanella si dà spazio agli stili del writing e della wall painting con la presenza di affermati writer e street artist, quali Ericailcane, Eron, Dado, Wany, Basik, Cuoghi Corsello, Rusty, Joys, Moneyless, Hemo, Paper Resistance.

Foto: Mara Samaritani

L’unico particolare rimasto immutato nel tempo è il fatto che, nei giorni che precedono l’inaugurazione della Biennale, Dozza e Toscanella vengono animate dalla presenza degli artisti invitati che, durante l’esecuzione delle loro opere, hanno modo di dialogare e interagire direttamente con il pubblico ivi presente. Le opere che gli artisti hanno dipinto sono sempre visibili nella galleria a cielo aperto che si snoda lungo le vie del paese e nella Rocca Sforzesca, dove sono raccolti alcuni dipinti “strappati” dai muri per esigenze conservative e gli oltre duecento bozzetti legati alle opere murali, parte integrante del Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto.