Lezione in visita TCI Venezia
Palazzo Dolfin Manin: sede della Banca d’Italia a Venezia
Ore 10,00
Docente: Prof. Arch. Paola Placentino
Saremo accolti e accompagnati durante la visita dalla Ing. Maria Carmela Passaniti, Dirigente della Banca.
Palazzo Dolfin Manin, ora sede della Banca D’Italia a Venezia, è un edificio del XVI secolo, costruito su commissione della nobile famiglia dei Dolfin che voleva rinnovare la preesistente dimora veneziana. Così, a partire da due edifici di epoca medievale, fu innalzata la nuova struttura.
Per la costruzione, iniziata nel 1536, furono spesi trentamila ducati, cifra all'epoca molto ingente, per un edificio ideato secondo i criteri della nuova architettura rinascimentale e che quindi doveva avere un'impronta di assoluta maestosità e modernità.
Bel palazzo rinascimentale, costruito dal 1536 al 1540 su progetto di Jacopo Sansovino. Adattando lo schema dei palazzi romani alla particolare situazione veneziana, l’architetto ha ideato una struttura imperniata su un cortile centrale, ingrigliando la tipica facciata a trittico - con le aperture addensate al centro - in un sistema rigoroso di ordini classici. Al pianterreno un poderoso portico ad arcate, con lesene doriche, si protende sulla fondamenta; mentre ai due piani superiori, sottolineati da poggioli continui, si susseguono semicolonne ioniche e composite. Il fregio sotto il cornicione è decorato con teste leonine.
La facciata, opera realizzata negli anni 1538-1547 del grande architetto Jacopo Sansovino (già autore sul Canal Grande di Palazzo Corner), si caratterizza per il rivestimento in pietra d'Istria e per le ampie aperture a tutto sesto.
I due piani nobili hanno la stessa ampiezza di forature, costituite ai lati da una coppia di finestre, corrispondenti ciascuna ad un arco del pian terreno, e centralmente da una quadrifora. L'aspetto del palazzo appare in questo modo rigoroso. In alto, la facciata è chiusa da un ampio cornicione dentellato.
Il Palazzo fu acquistato nel 1787 da Lodovico Manin, ultimo Doge, per farne la fastosa residenza di famiglia e che incaricò l’architetto Giannantonio Selva, di rinnovarlo completamente secondo i dettami del nuovo stile Neoclassico allora in voga: egli eliminò il cortile interno, le botteghe che sorgevano nel sottoportico e sostituì la scala d'ingresso con una più sontuosa. Selva prevedeva di rifare anche la facciata, ma le pressioni dell'opinione pubblica del tempo, che avversavano la distruzione dell'elegante prospetto sansoviniano, gli fecero abbandonare l'idea.
Gli interni erano di grande valore artistico per i lavori di Giambattista Tiepolo, eseguiti nel 1747, per le nozze di Lodovico Manin con Elisabetta Grimani (1748), ora dispersi in vari musei.
Rimane molto interessante la decorazione neoclassica su disegno del Selva.
Il palazzo rimase proprietà della famiglia Manin fino al 1867; da tale data passò alla Banca Nazionale del Regno e tuttora ospita la sede veneziana della Banca d'Italia. Alcuni restauri vennero eseguiti fra il 1968 e il 1971; un ulteriore restauro è stato portato a termine nel 2002.
Profilo della Prof. Arch. Paola Placentino
Si laurea all’Università IuaV di Venezia con il massimo dei voti presentando una tesi sul cantiere delle Procuratie Nuove e le trasformazioni di Piazza San Marco tra XVI e XVII secolo.
Nel 2011 consegue il dottorato in storia dell’architettura e dell’urbanistica, presso la Scuola di Dottorato della stessa Università, discutendo la tesi su un manoscritto del XVI secolo contenente disegni di architettura, antica e moderna, conosciuto come ‘taccuino di Michelangelo’ e conservato presso il Musée des Beaux-Arts di Lille (Francia).
Ha presentato le sue ricerche in convegni nazionali e internazionali; ha pubblicato saggi e articoli sull’architettura del Rinascimento, sui disegni d’architettura e sulla loro circolazione a stampa tra XVI e XVII secolo.
Ha collaborato con l’Ècole Française de Rome, Institut de recherche en histoire et archéologie, per la pubblicazione di un database delle fonti archivistiche edite relative all’edilizia nella Repubblica di Venezia.
Dal 2011 collabora alla didattica presso l’Università IuaV di Venezia in corsi di storia della città e dell’architettura (corsi di laurea magistrale) e nell’estate 2016 ha collaborato con l’Università di Padova per tenere lezioni di storia dell’architettura presso la Shanghai Tech Summer School.
Attualmente è titolare di un assegno di ricerca presso l’Università IuaV di Venezia (dipartimento di Architettura, Costruzione e Conservazione) per studiare la committenza patrizia veneziana tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo e l’influenza della bottega di Pietro Lombardo sull’architettura residenziale.
A piedi:
- partendo da p.le Roma o Ferrovia, prendere la strada Nova e raggiungere Rialto, quindi la riva del Carbon fino all’ingresso principale al n. 4795.
- (tempo di percorr. circa 35-40’)
In vaporetto:
- partendo da p.le Roma o Ferrovia (circa 20-25’),
- -con linea 1 fermata Rialto si scende e si svolta a sinistra, si fa il ponte e si trova l’ingresso;
- -con linea 2 si scende e si gira a destra, dopo pochi metri si trova il portone.
Quote di partecipazione:
Socio TCI: € 22,00
Non Socio: € 25,00
Prenotazioni:
- – nei giorni 11/01 e 13/01 dalle ore 14.00 alle ore 18.00
- – solo telefoniche al: 327 5575292
Modalità di pagamento:
- – il pagamento dovrà essere fatto entro tre giorni dalla prenotazione;
- – pagamento con bonifico all’IBAN:
- IT 73 Z 02008 36190 000104553985
- C/C intest.: G. Mason / D. Perruccio
La quota comprende:
- Docenza, assicurazione, infortuni/RCT, radioguide.
Condizioni di partecipazione:
- Al momento della prenotazione si deve comunicare il numero di tessera TCI (valida) propria e dell’accompagnatore ed il numero di cellulare;
- la lezione è aperta a soci e non soci;
- il non socio avrà gli stessi diritti e lo stesso trattamento del socio.
Max partecipanti: 25 persone
Durata della lezione:
- la lezione si svolge nel corso della mattinata (termine verso le ore 12,30 c.a.)