TCI Venezia
La scultura a Venezia da Jacopo Sansovino a Gerolamo Campagna
- Da Jacopo Sansovino (1527) a Girolamo Campagna (1625).
- La Maniera moderna a Venezia.
Docente prof. Domenico Salamino
Sabato 15 aprile 2023
Lezione in visita
(con diritto di prelazione ai partecipanti del Corso di Scultura)
Itinerario e visite
Basilica dei SS. Giovanni e Paolo; Santa Maria Formosa, Palazzo Grimani, Museo archeologico e Biblioteca Marciana; Piazza San Marco, San Zulian.
Questa lezione in itinere sceglie alcuni casi studio che saranno analizzati facendo perno sulle dinamiche di committenza e di comunicazione pubblica, politica e sociale. In particolare, sarà oggetto di analisi la funzione della statuaria di ritratto in ambito funerario rispetto al contesto e al posizionamento dei monumenti sepolcrali.
Poi, a Palazzo Grimani e, per corrispettivo, alla Biblioteca Marciana (sale monumentali) e al Museo Archeologico, si osserverà il caso particolare ma emblematico modello di committenza, prodigalità culturale e responsabilità storica delle collezioni offerte al pubblico: ovvero il ruolo della scultura nel ripensamento monumentale e celebrativo della civitas dei Veneziani.
L’arrivo di Jacopo Sansovino a Venezia coincide con una fase importante di rigenerazione dei linguaggi artistici che si esprimerà completamente nell’età di Andrea Gritti. Il secondo Rinascimento prende avvio – al seguito della dipartita di grandi maestri come Giovanni Bellini, Giorgione e i Lombardo – sulle gloriose esperienze dell’Arca del Santo di Padova: cantiere questo che ancora fino oltre il 1550 catalizzerà le istanze più aggiornate della ricerca scultorea. Ma è soprattutto l’apporto del collezionismo di antichità – in particolare il ruolo in questo ambito dei Grimani, dei Barbaro, dei Loredan, ecc. – che darà linfa al divenire di una maniera altra, e di molte maniere moderne, impegnando la nuova generazione di artisti a confrontarsi tanto con l’Antico Vero, quello archeologico potremo dire, quanto con l’Antico di invenzione, quello che da Roma, in particolare, giunge grazie alle dinamiche di committenza e alle relazioni diplomatiche e aristocratiche, all’arrivo di pezzi antichi e di artisti legati a importanti cantieri dell’Urbe.
La ricerca portata avanti dal Pordenone anticipa la declinazione speciale che il michelangiolismo inizia in Veneto: l’arrivo di disegni, di cartoni raffaelleschi; la circolazione di gemme intagliate e medaglie; e di sculture romane o copie di quelle greche, tutto questo porta la cultura umanistica a conferire alle immagini forme nuove di potenza espressiva e contenutistica, sostanziata di retorica e sofistica, di teorie che devono prendere forma nelle nuove invenzioni, rispondendo dunque alle esigenze di una élite che si ritrova in circoli e che fa governo, bramosa di utilizzare le arti come strumento di celebrazione e affermazione.
A Venezia tutto questo comporta dinamiche particolari, diverse ovviamente da quelle romane. La disseminazione del potere in mille incarichi di magistratura e amministrazione determina pure che, anche nelle imprese pubbliche, possano esplicitarsi istanze chiaramente riflesso delle esigenze di committenza. In tal senso, i Grimani rappresentano un caso eccezionale: non solo quando a Venezia portano i marmi romani, ma anche quando decidono che il loro patrimonio, le loro collezioni d’arte, debbano diventare patrimonio universale.
Con Jacopo Sansovino a Venezia l’artista universale, capace di eccellere nelle diverse forme dell’arte, si fa partecipe della rivoluzione ideologica e culturale della Serenissima dopo Cambrai e prima della Riforma. Alessandro Vittoria, Gerolamo Campagna e Tiziano Aspetti, rappresenteranno tre direttrici e declinazioni della ricerca scultorea del Cinquecento e dei primi del Seicento in Veneto.
Questo è il tempo della formazione della ‘Lengua National’ che non solo nella pittura di Tiziano, Tintoretto e Veronese; non solo nell’architettura di Sansovino, Sammicheli, Palladio e Scamozzi; ma anche nella scultura cerca soluzioni che ne facciano forma e medium capace di esprimere innovazione e identità.
Queste due lezioni, una propedeutica online e una in presenza itinerante e in visita a Venezia, vogliono proporre una indagine che chiarifichi i diversi aspetti di questo processo di evoluzione e affermazione della ‘bellissima maniera’ veneta.
Profilo del Prof. Domenico Salamino
- Ricercatore indipendente, specialista in Storia dell’Arte medievale e bizantina, ha conseguito la Laurea in Conservazione dei Beni Culturali e il Dottorato di Ricerca in Storia Antica e Archeologia, Storia dell’Arte all’Università Cà Foscari di Venezia sotto la guida di Ennio Concina e Giordana Trovabene.
- È docente di Storia dell’Arte veneta presso l’Istituto Venezia di lingua e cultura italiana per stranieri. Collabora con la Fondazione Terra d’Otranto (Nardò, Lecce) e il Club de l’Histoire (Bruxelles).
- Ha svolto consulenze storiche e documentali per conto dell’UNESCO; corsi di Formazione per diverse organizzazioni tra le quali GTI, Associazione Nazionale Guide turistiche italiane.
- Nel 2017 ha fondato ‘ItinerArte | Ricerca | Didattica | Eventi organizzato corsi di formazione, eventi didattici e Public Art History in Italia e all’estero; avviato relazioni con importanti istituzioni tra le quali Gallerie dell’Accademia di Venezia, Scuola Grande di San Rocco e Polo Museale Veneto, Italia Nostra, GTI.
- Attualmente cura il progetto di ricerca ‘VENEZIA in PUGLIA. Repertorio dell’arte veneta in Puglia e Lucania’ e coordina la programmazione didattica di Itinerarte. Inoltre, lavora presso i servizi bibliografici e documentati dell’IUAV – Istituto Universitario di Architettura Venezia.
- Si occupa principalmente di Storia della Città e dell’Architettura, di iconografia cristiana. Le sue ultime ricerche sono dedicate alla permanenza della tradizione bizantina nel mondo medievale e protorinascimentale; alla circolazione dei modelli urbanistici e architettonici e dei principi teorici in età Post bizantina, in Puglia e a Venezia.
Per la lezione itinerante del 15/04, come arrivare al punto di ritrovo:
In vaporetto:
Linea 4.2:
- da P.le Roma/Ferrovia a Fondam. Nove (circa 30’)
Linea 5.2:
- da P.le Roma/Ferrovia a Fondam. Nove (circa 25’)
Linea 2:
- da P.le Roma/Ferrovia a Rialto (circa 17’) poi a piedi fino a Campo San Giovanni e Paolo (circa 20’)
Quote di partecipazione
lezione in presenza 15.04.2023:
- Socio TCI: € 25,00
- Non Socio: € 28,00
Le quote comprendono:
- Docenza, assicurazione infortuni RCT.
- Eventuali altri biglietti di ingresso verranno pagati in loco.
Prenotazioni:
- Solo telefoniche al n. 327 5575292
- nei giorni 29 e 31 marzo 2023
- dalle ore 14.00 alle ore 18.00
Tel. attivo nei giorni della lezione:
- Console: Donatella Perruccio Chiari
- Cell. 348 2660404
Modalità di pagamento:
- – il pagamento dovrà essere fatto entro tre giorni dalla prenotazione;
- – pagamento con bonifico all’IBAN:
- IT 73 Z 02008 36190 000104553985
- C/C intest.: G. Mason / D. Perruccio
N° max partecipanti:
- lezioni in presenza: 25
Ora e luogo di ritrovo lezione in presenza:
- Ore 9.45 Campo Santi Giovanni e Paolo (al centro, vicino alla Monumento equestre di Bartolomeo Colleoni)
- La visita si svolge nell’arco dell’intera giornata, termine attorno alle 17:00 circa
Pranzo:
- Non previsto