La Villa
Villa Monastero è una villa eclettica di gusto nordico. L'edificio è inizialmente un monastero femminile cistercense fondato a fine XII secolo, da alcune suore sfollate dall'Isola Comacina.
La villa fu poi acquistata dal cortenovese Paolo Mornico (1569). All'inizio del Seicento la famiglia Mornico attuò una risistemazione della villa, realizzando nella facciata due loggiati simmetrici e trasformando un casolare rurale nell'attuale foresteria.
Successivi interventi di ristrutturazione vennero intrapresi dall'ingegnere Pietro Genazzi, proprietario della villa a partire dal 1862.
Sette anni dopo il complesso passò a Carolina Maumary, cognata di Massimo d'Azeglio, la quale ordinò una risistemazione degli attracchi per le barche. Tra il 1897 e il 1909 la villa fu poi ristrutturata e decorata in stile eclettico dal proprietario di allora, il tedesco Walter Erich Jacob Kees .
L'ultimo intervento ampliò inoltre il giardino. Nel 1925 fu comprata dal naturalista milanese Marco De Marchi, che nel 1936 donò la villa per lascito testamentario allo Stato Italiano affinché vi realizzasse un museo e un istituto per studi idrogeologici.
Quest'ultimo fu inaugurato da Giuseppe Bottai nel 1940, anno in cui venne aperto al pubblico il giardino. Nel 1953 venne creato un centro congressi.
Negli anni Settanta il compendio divenne di proprietà del Consiglio Nazionale delle Ricerche e la villa venne gestita dall'amministrazione della Provincia di Como; nel 1996, con l'istituzione delle nuove province, la sua gestione passò all'amministrazione della Provincia di Lecco che istituì la casa museo.
Nel 2009 l'intero compendio venne acquistato dalla Provincia di Lecco
Casa Museo
All'interno di Villa Monastero fu istituita e aperta al pubblico nel 2003 una Casa Museo, riconosciuto nel 2005 dalla Regione Lombardia. Già nel 1996 era stata realizzata la parte monumentale della Casa Museo con 14 sale con decorazioni originali e l'arredamento originale dei vari proprietari.
Parco
Nel parco, eclettico come la villa, trovano posto un piccolo tempio semicircolare neoclassico con scalinata in stile rococò (1904), una fontana ispirata a quella di palazzo Poldi Pezzoli e un pozzo in stile neoromanico.
Il parco ospita inoltre il gruppo di sculture in marmo La Clemenza di Tito (1830), opera che Giovan Battista Comolli aveva realizzato per il giardino di villa Bagatti-Valsecchi dell'allora barone Galbiati ma che i successivi proprietari di quest'ultima villa avevano poi venduto a Walter Erich Jacob Kees.
Al termine della visita si consiglia di percorrere la panoramica “passeggiata degli innamorati “, lungo il lago, dal centro del paese all’imbarcadero.
Quota di partecipazione
Socio Tci € 20,00
Non Socio € 25,00
Gruppo max 25 persone.
La quota comprende:
- Assistenza del Console Tci
- Assicurazione RC e Infortuni
- Ingresso alla villa
- Visita guidata
Prenotazioni
Da lunedi 16 a martedi 25 ottobre 23
- email: archgattipaolo@gmail.com
Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:
- Gli iscritti devono comunicare nome, cognome, se soci (n. tessera) o non soci e recapito Tel./mail
- In caso di annullamento il Console provvederà ad avvertire gli iscritti via mail o telefono.