Una visita guidata in esclusiva per i soci e gli amici del Touring Club Italiano alla scoperta della stupenda Villa D’Ayala, a Valva, attualmente di proprietà del Sovrano Militare Ordine di Malta, e al complesso monumentale di Santa Maria della Sperlonga, a Palomonte, una superba testimonianza storica ed architettonica, con straordinari affreschi attribuibili ai monaci basiliani.

Valva: situata alle falde orientali del monte Marzano, nei pressi della Serra delle Rose, Valva domina gli spazi della valle del Sele delimitati dalla catena dei monti Picentini. Il territorio in gran parte montano, è ricco di flora e di fauna. La presenza umana sul territorio è attestata da alcuni reperti di epoca greca e da numerose lapidi e cippi commemorativi risalenti al primo secolo dopo Cristo. La tradizione vuole che i primi abitanti di Valva siano appartenuti territorialmente all’antica Ursento. In età medioevale, pur in assenza di testimonianze certe, si può riscontrare che il suo territorio era compreso nel Gastaldato di Conza. Dopo la vittoria dei Normanni, principi di Salerno, Valva passò sotto la loro influenza e fu donata al milite Gozzolino. Nella prima metà del XII secolo il borgo fu concesso a Gradalone di Valva, discendente da Gozzolino, alla cui famiglia sembra che il feudo sia appartenuto all’eversione della feudalità del 1806. In età moderna Valva seguì le sorti delle località salernitane. Valva, costituisce un interessante esempio di valorizzazione dei centri storici ricostruiti nell’area terremotata del 1980.

Villa d’Ayala: Il Parco della Villa si sviluppa per una misura compresa tra i 17 e i 18 ettari ed è interamente circondata da mura.  Il suo disegno attuale è riconducibile ad una realizzazione del XVIII secolo e di quest’epoca presenta alcune caratteristiche tipiche. Il Parco si configura come un bosco ceduo misto, con una prevalenza di lecci, castagni ed aceri, di grande estensione e, come caratteristico dell’epoca, appunto, come bosco produttivo: esso è solcato da viali pressoché rettilinei ma che disegnano una scacchiera irregolare, dei quali alcuni ripercorrono i tracciati originali altri sono di epoca più recente. Il parco a funzione produttiva è poi caratterizzato da alcuni episodi verdi, laddove più forte emerge la traccia dell’intervento dell’uomo, che sono fondamentalmente i due giardini all’italiana, quello in prossimità dell’ingresso e quello di pertinenza del Castello, ed il Teatrino di Verzura. Tutto il parco risulta disseminato di arredi quali fontane, statue, piccole architetture; di estremo interesse è il sistema di caverne e canali, probabilmente risalente ad epoca romana e con funzioni di incanalatura delle acque, che attraversa il parco nella sua estensione. Per quanto attiene in particolare agli aspetti botanici, bisogna distinguere il grande parco da quelli che sono stati definiti episodi a carattere eccezionale. Il Parco, che occupa quasi la intera estensione della proprietà, può essere distinto, a sua volta, in zone a seconda della essenza prevalente. A questa caratterizzazione delle diverse zone del Parco si sovrappongono viali alberati, di volta in volta, con prevalenza di Platani, Aceri montani, Laurocerasi: sono inoltre osservabili esemplari isolati di essenze, inserite probabilmente nell’Ottocento e con finalità ornamentali, quali cedri, magnolie ed altri. Per quanto riguarda gli episodi eccezionali essi sono fondamentalmente tre: i due giardini all’italiana ed il teatro di verzura. Il primo Giardino all’Italiana, di ridotte dimensioni, si trova a pochi passi dall’ingresso del Parco, nella zona a valle; il secondo Giardino all’italiana è quello tipicamente disegnato come una unità formale con la Villa, prospiciente il bel prospetto con il porticato a tre arcate; il terzo episodio è costituito dal Teatrino di Verzura, probabilmente di realizzazione Ottocentesca, realizzato con siepi di bosso ed arricchito da busti di figure umane.

Palomonte: il centro antico di Palomonte si distende sul fianco alto di una collina, ancora oggi non se ne conoscono le origini, secondo le notizie pervenuteci da Fra Giovanni Battista da Palo, si narra che un certo Siculo aveva fondato Palo e Saginara (Contursi) nel 37 a.C., 459 anni dopo la fondazione di Tratulo, centro scomparso in prossimità del lago, ora prosciugato. Queste notizie basate su credenze popolari erano legate a delle leggende, l'unica testimonianza certa sta nel nome: Pal o Palo che è termine preindeuropeo col significato di "roccia", è noto che dopo l'unità d'Italia a "Palo" si aggiunse "monte", infatti fu chiamato Palomonte con un decreto di Vittorio Emanuele II nel 1862, per distinguerlo da altre località che avevano lo stesso nome.

Chiesa Santa Maria della Sperlonga: ai margini occidentali di Palomonte, verso le falde del maestoso Alburno, è situato il complesso monumentale di Santa Maria della Sperlonga risalente al quarto – quinto secolo, e documentato per la prima volta nel 1040. Al suo interno, recentemente, dopo la rimozione di un monumentale altare del 1930 e di una statua della Madonna col Bambino, sono venuti alla luce alcuni affreschi, databili intorno all'XI secolo raffiguranti S. Cosma, S. Saba e i resti dell'Ascensione della Madonna. Nel registro superiore è raffigurata la Madonna Odigitria, venerata a Costantinopoli ed in particolar modo dai monaci peregrini nel Sud dell'Italia. Questa scoperta testimonia la presenza nella zona d'insediamenti di monaci cenobiti d'origine greca che risalivano la penisola per sfuggire alle persecuzioni dell'Imperatore d'Oriente. La Chiesa è così denominata perché eretta in prossimità di una grotta. L’area in cui è sorta la Chiesa è stata indicata, in sogno, come narra la leggenda, ad una pastorella, come luogo sul quale in agosto sarebbe caduta la neve.

Come arrivare:

# Ore  9.30 : Ritrovo dei partecipanti (mezzi propri) davanti l’ingresso della Villa D’Ayala – Piazza della Rimembranza – 84020 Valva (SA).

Altre informazioni utili:

ATTENZIONE: LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGE NEL RIGOROSO RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI DI CONTENIMENTO DELLA PANDEMIA, VIGENTI ALLA DATA DELLA MANIFESTAZIONE, ALLE QUALI I SINGOLI PARTECIPANTI SI DEVONO ATTENERE.

programma  di  massima

# Ore  9.30 : Ritrovo dei partecipanti (mezzi propri) davanti l’ingresso della Villa D’Ayala – Piazza della Rimembranza – 84020 Valva (SA).

Incontro istituzionale con il Sindaco di Valva, dr. Giuseppe Vuocolo.

Visita guidata a Villa D’Ayala.

Trasferimento (mezzi propri) a Perrazze, frazione di Palomonte.

# Ore 13.00 : Pranzo presso il ristorante “Il Monaco di Tratuolo” – via S. Nicola 1 – Perrazze – costo 23 euro a persona – prenotazione a cura dei singoli partecipanti – per prenotare telefonare al numero 0828 994 424 oppure 377 380 1278 – con il seguente menù: Sfizi e Antipasto, due Primi (di cui con i funghi), due Secondi di carne, Frutta, Dolci della casa, acqua minerale, vino, caffè e digestivo della casa.

# Ore 15.00 : Trasferimento (mezzi propri) a Palomonte e visita guidata al complesso monumentale di S. M. della Sperlonga, alla Grotta Palomba e al vecchio mulino.

# Ore 17.30 : Termine della manifestazione.

Quota di partecipazione:

Soci TCI   €  5,00 a persona

Non Soci  €  7,00 a persona

Pranzo:     €  23,00 a persona

Prenotazioni: esclusivamente a mezzo email salerno@volontaritouring.it

Le prenotazioni sono aperte fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Trasporti: mezzi propri

Volontario Touring accompagnatore e telefono attivo il giorno della visita: console Enrico Andria 339 692 3251

Guide: locali

Partecipanti : min / max 20 / 30

La quota comprende: la visita guidata, il pranzo come descritto, le spese organizzative del Club di Territorio, l’assistenza del console, le assicurazioni per la responsabilità civile.

Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:

Le prenotazioni sono aperte e si chiuderanno entro mercoledì 19 ottobre 2022.

Il Volontario Touring Accompagnatore ha la facoltà di variare l’itinerario.

La manifestazione si effettua anche in caso di pioggia.

Il Club di Territorio di Salerno del Touring Club Italiano si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.

Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi i non soci perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni e, quindi, associarsi.