In esclusiva per gli iscritti e gli amici del Touring Club Italiano nel borgo Bandiera Arancione, tra rari panorami e superbi vigneti, con il Museo Itinerante dei Luoghi Alfonsiani (M.I.L.A.) alla scoperta di edifici religiosi e civili, scrigni di arte e di capolavori dal romanico al gotico al barocco.

Sant’Agata de’ Goti - (10.057 abitanti, m. 159 slm) arroccata sul bastione tufaceo che emerge tra i torrenti Martorano e Riello, nel versante destro dell’Isclero (affluente del Volturno), sorge sul sito di Saticula, importante rocca sannitica, poi conquistata dai Romani. Fin dal ‘700 scavi archeologici portarono a rinvenimenti di vasellame di eccellente fattura di produzione campana e attica, proveniente da necropoli spesso depredate, e che si ritrovano nei Musei di Napoli, Parigi, Londra (cospicua raccolta al British Museum) e di ogni parte d’Europa. Il più prestigioso tra i manufatti antichi provenienti dal territorio locale è il celebre vaso di Assteas, esposto nel Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino (Montesarchio). Nell’VIII secolo fu sede di un gastaldato longobardo dedicato a Sant'Agata di Catania. Sotto i Normanni fu della potente famiglia Drengot: da qui, la trasformazione in De-Goth, e quindi de’ Goti. La città fu poi infeudata da diverse famiglie nobili, tra cui gli Arthus (Artois), i Della Ratta, gli Acquaviva e i Carafa. 

Sede vescovile dal X secolo, il suo più famoso pastore dal 1762 al 1775, fu S. Alfonso Maria de’ Liguori (Marianella di Napoli 1696 – Pagani 1787) autore di opere teologiche, letterarie e delle celebri melodie “Quanno nascette ninno” e “Tu scendi dalle stelle”, inno natalizio più diffuso nel mondo.

Nel centro storico, ricco di beni artistici e architettonici, accogliente e ben conservato, emergono importanti edifici religiosi e civili, al cui interno si ammirano opere di straordinario interesse, come il grande affresco del Giudizio universale e l’Annunciazione di Angiolillo Arcuccio. Altrettanto importanti le architetture civili dove, tra i numerosi palazzi nobiliari e aristocratici, spicca il Castello ducale d’impianto normanno, rimaneggiato in epoca federiciana: passato a Carlo d’Arthus (figlio naturale di Carlo II d’Angiò), poi ai De la Rath, nei vari passaggi fu trasformato in residenza nobiliare fino ai Carafa della Stadera, serba importanti decori di fase rinascimentale e affreschi di Tommaso Giaquinto.

Utilizzato più volte come set cinematografico, il centro antico ospita alcune riprese esterne del soap televisivo “Un posto al sole”. Tra gli ambienti ipogei per la conservazione di vini e derrate, nelle storiche Cantine Mustilli scavate nel tufo fino a 16 metri di profondità, nel 1979 vide la luce la prima bottiglia di Falanghina, il più diffuso vitigno a bacca bianca della Campania.

Nel paesaggio rurale prevale l’oliveto, il vigneto, il meleto, dando luogo a prodotti di eccellenza, tra cui spiccano i vini Falanghina e Aglianico DOC, e la Mela annurca (IGP dal 2006) apprezzata fin dall’antichità romana.

Grazie alla qualità dell’offerta turistica, l'accoglienza, la sostenibilità ambientale e la cura del patrimonio artistico e culturale il Comune ha il riconoscimento di Bandiera Arancione del Touring Club Italiano a partire dal 2004.

Sant’Agata de’ Goti è uno dei 14 comuni del Parco Regionale del Taburno-Camposauro, che proprio qui ha siglato un protocollo d’intesa con il TCI nel 2022.

Altre informazioni utili:

programma di massima

# Ore 9.30 : Ritrovo dei partecipanti a Sant’Agata de’ Goti all’ingresso della chiesa di san Menna, prospiciente le aree di parcheggio (Piazza Tiziano della Ratta-Largo Annunziata e Parcheggio San Menna).

# Ore 10.00 : Inizio del percorso nel borgo guidato dalla responsabile del progetto M.I.L.A., attraverso i luoghi ricchi di storia e di arte dove sant’Alfonso trascorse gli anni del suo vescovato: Chiese di san Menna e della Ss.ma Annunziata, Chiesa del Carmine oggi Museo Diocesano, Salone degli Stemmi con l’appartamento privato del Santo Alfonso e il cunicolo seicentesco, Cattedrale di S. Maria Assunta con la cripta.

# Ore 13.00 : Pranzo (facoltativo) presso il ristorante Antico borgo in Piazza Trieste, al costo di € 30,00 a persona con il seguente menù: Antipasto (Salumi e formaggi locali con assaggini della casa), Primo (Cavatelli con asparagi di bosco e pomodorini), Secondo (Filetto di maiale alla mela annurca con patate al forno), Dessert (Torta di mele annurche), acqua minerale e vino della casa. NB: pietanze e materie prime sono di territorio. Al momento di prenotare si invita a segnalare intolleranze, allergie e/o preferenze vegane, vegetariane ecc.

# Ore 15.30 : Visita alle storiche Cantine Mustilli; visita alla sala di Diana e Atteone del Castello ducale con affreschi rinascimentali e settecenteschi.

# Ore 17.30 : Termine della manifestazione.

Prenotazioni:

Dal 1/12/2025 fino ad esaurimento dei posti disponibili a mezzo email

benevento@volontaritouring.it o fabiana@rotolandoversosud.it

Partecipanti: min. 20 – max 40

Contributo di partecipazione:

– Iscritto TCI     €    12,00

– Non iscritto   €    15,00

Il contributo di partecipazione e il costo del pranzo (per chi lo prenota) sarà raccolto in contanti, all’arrivo, il giorno della manifestazione.

Volontario TCI Accompagnatore: Volontario Touring Giovanni Spada

Telefono attivo il giorno della visita: tel. 328 571 0855

Trasporti: mezzi propri

Il contributo di partecipazione comprende: il biglietto e la guida del Museo M.I.L.A.; la visita alle storiche Cantine Mustilli e a tutti i luoghi specificati; le spese organizzative della Succursale Touring di Benevento, l’assistenza del Volontario Touring Accompagnatore, le assicurazioni per la responsabilità civile.

Il contributo di partecipazione NON comprende: il pranzo (30,00 euro a persona); le spese di carattere personale e tutto quanto non specificato.

Il Club di Territorio di Benevento si riserva di accettare o meno la prenotazione.

La manifestazione è organizzata per gli Iscritti e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi in via eccezionale i non iscritti perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni, e quindi iscriversi.