San Pietro a Corte, Sant’Andrea de Lavina, Santa Maria de Lama

Una visita guidata in esclusiva per i soci e gli amici del Touring Club Italiano alla scoperta della religiosità longobarda.

La Cappella Palatina di San Pietro a Corte venne edificata per volontà del principe Arechi II, tra il 758 e il 787, all’interno di un preciso programma politico, secondo il quale il principe riteneva necessario fornirsi di una seconda città ben fortificata oltre a Benevento, capitale del Ducato. La costruzione del palatium e della chiesa coinvolse un edificio termale romano, attivo tra il I e il III secolo. La cappella, collegata al palazzo da un loggiato, fu sovrapposta all’aula di un grande frigidarium, in parte già riutilizzato in età paleocristiana come luogo di culto e sepolcreto.  

Il campanile, che sorge sul lato settentrionale della cappella, è un’aggiunta del XVI secolo, insieme con la scalinata, che oggi consente l’accesso alla chiesa dall’esterno, restaurata nel XVIII secolo. L'interno è a navata unica con abside. Sulla parete nord si osservano, ai lati del campanile, due bifore con colonna centrale, mentre, in direzione dell'abside, la parete termina con due monofore. Le finestre e il loggiato costituivano le uniche prese di luce per l’interno della cappella.

Nel XIII secolo la chiesa venne utilizzata per pubbliche cerimonie, tra cui il conferimento delle lauree della Scuola Medica Salernitana.

L'ambiente inferiore, o ipogeo, è diviso in due scomparti posti su livelli diversi: un livello è interessato dal sepolcreto, l’altro si conclude ad est con un'abside rettangolare, con presbiterio delimitato da muretti e fornito di un piccolo altare. Le pareti di quest’ultimo ambiente risultano, inoltre, affrescate con pitture iconiche, databili al tardo XII secolo, di forte influenza bizantina.

Sant’Andrea “de Lavina”: l'edificio sacro è non a caso dedicato al patrono di Amalfi ovvero sant'Andrea. Nell'anno 832 d.C. il duca salernitano Sicardo deportò una parte degli abitanti di Amalfi nel quartiere chiamato "Fornelle" allo scopo di sfruttare le loro abilità marinare e trasformare Salerno in una potenza navale. I deportati vollero una chiesa da dedicare al loro patrono e la costruirono sui resti di un edificio romano.

Il nome della chiesa è indicativo anche del luogo dove è stata costruita in quanto lavina o lama indicano il torrente che le scorreva davanti e attualmente scorre sotto il piano stradale. Lavina e lama significano proprio acqua che scorre, di sorgente o di scolo.

Vista la posizione non proprio felice, l'edificio sacro originario fu sommerso da una alluvione nel X secolo, (attualmente si trova a circa 6 m. sotto il piano stradale), e venne quindi trasformato in cimitero mentre al di sopra veniva costruita una nuova chiesa.

Nel XII secolo anche la seconda chiesa venne chiusa e trasformata in cimitero e sulla sua sommità venne costruita la terza chiesa che in seguito venne profondamente restaurata in tipico stile barocco.

Il campanile conserva invece la sua struttura originaria dell'XI secolo, utilizzando le sue campane Ippolito da Pastena spronò i salernitani a rivoltarsi al dominio spagnolo.

Santa Maria de Lama nel centro medievale di Salerno si affaccia sugli omonimi Gradoni. Prende nome dalla lama, antichissimo toponimo che indica un corso d’acqua a carattere torrentizio un tempo strada-alveo. Si trova nel rione delle “Fornelle”, uno dei quartieri più antichi di Salerno dove in epoca longobarda furono prima deportati e poi volontariamente si insediarono gli Amalfitani. L’aspetto esterno della chiesa è semplice: due monofore ad ogiva, un oculo sul frontale, due volute sul campanile

La chiesa originaria ipogea, costruita tra la fine del sec. X e l’inizio dell’XI come cappella gentilizia della famiglia di Gisulfo II, sorge su un preesistente edificio di età romana del II secolo, come si evince dai resti di murature in opus reticulatum e listatum (oggi al di sotto del piano di calpestio di vari metri). Appare come un’aula rettangolare divisa in due navate da tre grosse colonne. Riscoperta nel 1970 durante i lavori della chiesa superiore, allora S. Alfonso, svuotata della terra e dalle ossa umane (probabilmente alla fine del ‘500 era stata sconsacrata e adibita a sepolcreto) presenta a restauro compiuto due cicli di affreschi. Il primo con tre santi in piedi in cornici, di epoca longobarda, gli unici rimasti in città: S. Bartolomeo, un santo dimezzato e un gruppo con S. Andrea, la Vergine orante e il committente inginocchiato. Il secondo ciclo del XIII secolo, con S. Stefano, S. Lorenzo, la Madonna in trono poco leggibile ed un S. Leonardo, contemporaneo o successivo al rifacimento della cappella nel XIII secolo. La chiesa superiore ad impianto basilicale, con tre navate scandite da colonne di spoglio, su due delle quali si osservano gli affreschi di un bellissimo Cristo con la Croce ed una Maddalena, datati al XV secolo circa. presenta ai lati dell’abside due piccoli ambienti.

Il sito fa parte del Progetto Aperti per Voi del Touring Club Italiano.

Come arrivare:

# Ore 9.30 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) in Piazza Portanova – Salerno. Si consiglia il parcheggio lunga sosta nei pressi del Ristorante Del Golfo – via Ligea. Piazza Portanova si raggiunge con una camminata di 12/13 minuti.

Altre informazioni utili:

programma di massima

# Ore 9.30 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) in Piazza Portanova – Salerno. Si consiglia il parcheggio lunga sosta nei pressi del Ristorante Del Golfo – via Ligea. Piazza Portanova si raggiunge con una camminata di 12/13 minuti.

# Ore 13.00 : Termine della manifestazione.

Quota di partecipazione:

– Soci TCI     €   2,50

– Non soci    €   5,00

La quota comprende: la visita guidata e gli ingressi ai monumenti, le spese organizzative del Club di Territorio di Salerno, l’assistenza del console, l’assicurazione per la responsabilità civile.

Prenotazioni per la visita: esclusivamente a mezzo email salerno@volontaritouring.it

Trasporti: mezzi propri

Volontari Touring accompagnatori e telefoni attivi il giorno della visita:

– Vice console Rosamaria Petrocelli 320 563 1405

– Console Secondo Squizzato 348 013 4049

Partecipanti: massimo 30 persone

Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:

Le prenotazioni sono aperte dal 1° novembre e dovranno pervenire entro il 31 gennaio 2024.

Il Volontario Touring Accompagnatore ha la facoltà di variare l’itinerario.

La manifestazione si effettua anche in caso di pioggia.

Il Club di Territorio di Salerno del Touring Club Italiano si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.

Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi i non soci perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni e, quindi, associarsi.