La recente riapertura al pubblico dei Giardini della Minerva, al termine di complessi lavori di recupero, ci ha indotti a focalizzare l’attenzione sull’antico orto - giardino botanico alle pendici del colle Bonadies. Di seguito l’itinerario completo e il programma della visita.

Giardini della Minerva: antico orto-giardino botanico alle pendici del colle Bonadies, chiuso tra il torrente Fusandola e le antiche mura di cinta della città. Il giardino è ciò che rimane dell’orto medico di Matteo Silvatico illustre maestro della Scuola Medica Salernitana che intorno al 1317, scrisse il "Liber Cibalis et Medicinalis Pandectarum", preziosa raccolta sui cosiddetti ‘semplici’, piante con cui si potevano fare medicamenti. Qui veniva coltivata e classificata una grande quantità di erbe e piante medicinali ed è in questo luogo che lo stesso Matteo Silvatico insegnava ai propri allievi. Su questa collina nasce, dunque, il primo orto botanico del mondo occidentale, la cui particolare tipologia di disegno e utilizzo della vegetazione sono state riprese negli orti botanici di Padova, Pisa, Firenze, Pavia e Bologna. L'area dell'antico giardino ha avuto numerosi proprietari nel corso dei secoli, che ne hanno in parte modificato e integrato l'architettura e il paesaggio. Nel secondo dopoguerra l'ultimo proprietario, il professor Giovanni Capasso, ha donato l'intera struttura permettendo che potesse essere nuovamente destinata ad un utilizzo pubblico. Il Comune di Salerno, attuale proprietario del bene, nel 2000 ha dato luce al progetto di un nuovo orto botanico ispirato a Matteo Silvatico, che opera nella tradizione di quella Scuola medica che ha reso la città di Salerno uno dei centri più importanti per l'antica scienza occidentale. Il Giardino della Minerva è diviso in terrazzamenti con un sistema di distribuzione dell'acqua caratterizzato da vasche e fontane per ogni terrazzamento, che ha garantito il mantenimento a coltura degli appezzamenti nei secoli. L’elemento più pregevole dei giardini è la scalea del Seicento, costruita sulle mura antiche, retta da pilastri a pianta quadrata con semplici decorazioni in stucco. Nel giardino è presente un punto di ristoro gestito dall’Associazione Nemus specializzata nella preparazione di tisane con prodotti autoctoni e certificati ed è possibile ammirare anche alcune tegole medievali dipinte, rinvenute nel corso del restauro del prospiciente Palazzo Capasso.

Ex Convento e Chiesa rinascimentale di Santa Maria delle Grazie, costruiti intorno al 1508, non lontani dalle mura medievali occidentali, saccheggiati e trasformati in caserma, poi in ricovero di anziani, recuperata la costruzione  da alcuni anni, contiene un  cortile porticato con volte a crociera che si collegano ad archi, la chiesa è a navata unica, presenta un altare  a marmi policromi donato dal re  Ferdinando I, il soffitto a cassettoni decorato con motivi araldici, e ,oltre alla tela posta all’interno della sala Scacco-Vaccaro, dove è ritratta la Madonna della Fiducia, di particolare bellezza e valore artistico il dipinto a tempera sull’altare raffigurante appunto la Madonna delle Grazie.

Piazza Abate Conforti: è il presumibile antico foro della città romana, centro della vita politica, economica e religiosa. Su di essa si affacciano edifici che risalgono al Medioevo come il Convitto nazionale, la Chiesa di Santa Sofia, l’Archivio di Stato. Al centro della piazza la fontana tardo seicentesca del Tenna, una vasca ottagonale su tre gradini, con al centro una vasca più piccola e 4 piccoli delfini posti sul bordo.

Archivio di Stato, ubicato in un palazzo medievale ristrutturato, con annessa Cappella di San Ludovico del XIII secolo, raccoglie oltre 130000 unità archivistiche, più di mille pergamene, possiede una biblioteca di circa 24000 volumi. In tempi lontani l’edificio che lo ospita era un palazzo giudiziario: vi ha avuto sede la Regia Udienza, magistratura con competenze giudiziarie amministrative e militari risalente al periodo aragonese. Nel 1806 con Napoleone divenne sede del Tribunale di Prima istanza, al ritorno dei Borboni come sede della Gran Corte Criminale fu teatro di numerosi processi che seguirono i moti insurrezionali dal 1820 al 1848, fino alla Spedizione di Sapri. Vi è ancora una piccola cella in cui fu tenuto prigioniero, tra gli altri, Giovanni Nicotera. Anche dopo l’Unità d’Italia funzionò come sede giudiziaria fino al 1934.

Complesso monumentale di Santa Sofia: è stato realizzato alla fine del X secolo quale primo monastero dell'Ordine Benedettino dedicato a Santa Sofia, da cui prende il nome. Ne fa parte l'ex chiesa di Santa Sofia, detta anche chiesa della Santissima Addolorata. La chiesa venne costruita dai Gesuiti agli inizi del XVII secolo e, fino al 1868, fu intitolata al Salvatore. Ridotta ad un cumulo di rovine in seguito alle soppressioni napoleoniche la chiesa fu completamente restaurata in stile neoclassico dall'arcivescovo Marino Paglia nel 1850 per poi essere restituita ai Gesuiti che la tennero fino al 1860. Nel 1868 fu affidata alla confraternita laicale della Santissima Addolorata che ne è l'attuale proprietaria. L'edificio è a croce latina di forma rettangolare con transetto e cappelle laterali. La facciata in stile neoclassico è caratterizzata da un ordine di lesene con capitelli corinzi ed in alto da un timpano triangolare. Di particolare rilevanza è la scala d'ingresso sdoppiata in due rampe curvilinee che avvolgono una rotonda centrale.

Altre informazioni utili:

programma di massima

# Ore 9.30 : Raduno dei partecipanti presso l’ingresso di Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno – via Roma 104 – Salerno.

Si segnala il parcheggio interrato sotto Piazza della Libertà.

Passeggiata a piedi percorrendo Via Duomo fino a raggiungere Piazza Abate Conforti. Prosecuzione lungo via Tasso (di rilievo Palazzo Ruggi d’Aragona e Palazzo Conforti), svolta a destra su Via Ferrante S. Severino, in leggera salita, fino a raggiungere l’ingresso dei Giardini della Minerva.  Visita guidata.

Al termine, visita alla vicina chiesa di S. Maria delle Grazie e S. Bartolomeo. Percorrendo in discesa via Trotula De Ruggero costeggiando antichi palazzi si rientra in piazza Abate Conforti per la visita all’Archivio di Stato di Salerno.

# Ore 13.00 : Termine della manifestazione.

Nel pomeriggio, visita libera alle “Luci d’Artista”.

Contributo di partecipazione:

– Iscritti TCI         2,50 €

– Non Iscritti       5,00 €

Il contributo di partecipazione non comprende il costo del biglietto di ingresso ai Giardini della minerva.

Di seguito la relativa tariffa :

  • Visitatore singolo: euro 6,00 – euro 2,00 se di età superiore a 70 anni o inferiore a 12.
  • Gruppi con guida autorizzata: euro 4,00

Prenotazioni: esclusivamente a mezzo email salerno@volontaritouring.it

Trasporti: mezzi propri

Volontari Touring Accompagnatori e telefoni attivo il giorno della visita:

Console Emerito Rosamaria Petrocelli 320  563 1405

Console Secondo Squizzato 348 013 4049

Partecipanti: massimo 30 persone

Il contributo di partecipazione comprende: l’assistenza dei Volontari Touring Accompagnatori, le assicurazioni per la responsabilità civile.

Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:

Le prenotazioni sono aperte e si chiuderanno mercoledì 14 gennaio 2026.

I Volontari Touring Accompagnatori hanno la facoltà di variare l’itinerario.

La manifestazione si svolge anche in caso di pioggia.

Il Club di Territorio di Salerno del Touring Club Italiano si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.

Manifestazione organizzata per gli iscritti e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi i non iscritti perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni e, quindi, iscriversi.