Roma: “Insula dell’Ara Coeli”

I lavori effettuati tra il 1928 ed il 1930 per l’apertura della Via del Mare (oggi via del Teatro Marcello) distrussero sotto i colpi del “piccone demolitore” alcuni dei luoghi più suggestivi e caratteristici della città: scomparvero infatti la piazza d’Aracoeli– “la quinta che Michelangelo aveva utilizzato per la visuale lontana della sistemazione del Campidoglio“-, l’antica Via Tor de’ Specchi e la pittoresca piazza Montanara, con le sue botteghe artigiane e le numerose osterie. Oltre alla monumentalità del teatro di Marcello che “giganteggia” sullo sfondo dell’ampio asse stradale così ricavato, gli sventramenti fecero emergere alle pendici del Campidoglio le strutture di un’insula romana di epoca imperiale conservate per una notevole altezza, da considerarsi straordinaria nonché esemplificativa della millenaria stratificazione che caratterizza (e rende unica) Roma.  Le antiche murature sono infatti sopravvissute fino a quello che era il quarto piano del condominio perché su di esse si impiantò la chiesa medievale di San Biagio de Mercatello, a sua volta riedificata in forme barocche e intitolata a Santa Rita da Cascia. Quest’ultima, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, non è andata perduta per sempre: è stata infatti letteralmente smontata e successivamente ricostruita poco distante dalla sua originaria collocazione. Proprio da qui inizieremo una passeggiata che ci porterà a ritroso nel tempo, in un continuo confronto tra passato (documentato da preziose immagini di archivio) e presente: risalendo via del Teatro Marcello, raggiungeremo l’odierna piazza d’Aracoeli fino ad arrivare a addentrarci negli ambienti dei piani superiori dell’insula. Accessibili grazie ad un permesso speciale, sono un’efficace e rara testimonianza delle condizioni abitative dell’Urbe negli anni della sua massima espansione demografica: le dimensioni delle stanze e l’organizzazione degli spazi interni, che si estendono fin sotto la scalinata della basilica di Santa Maria in Aracoeli, trovano perfetta corrispondenza nelle pungenti parole dei poeti Marziale e Giovanale che ci raccontano di condomini sovraffollati e caotici. 

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