Rocchetta Sant’Antonio

Circondato dai campi di grano che trasformano il paesaggio di stagione in stagione, è l’ultimo paese della provincia di Foggia, al confine con la Campania e la Basilicata. Di origini antichissime, il borgo è caratterizzato dal cinquecentesco castello D’Aquino di forma poligonale, interessante esempio di architettura rinascimentale impreziosito dalla torre ogivale, simile alla prua di una nave, probabilmente realizzata su disegno di Francesco Di Giorgio Martini.  Quasi in un gioco prospettico, nel centro storico si alternano diversi palazzi medievali, rinascimentali e piccole casette creando un’atmosfera tipica e armoniosa che ricorda la fondazione normanna nella parte alta del centro cittadino e quella medievale lungo le vie che conducono al castello.  Degna di nota la chiesa Matrice del paese, intitolata inizialmente a S. Antonio Abate e oggi dedicata all’Assunzione della Beata Vergine Maria, eretta tra il 1754 e il 1768. Al suo interno i maestosi altari del Cimafonte e diverse tele e opere d’arte tra cui la cinquecentesca Madonna del cardellino del Giaquinto. Particolarmente suggestivo il campanile, con torre ottagonale coronata da una cupolina cuspidata maiolicata. Rimandi alla forte impronta religiosa del borgo si ritrovano nelle chiese della Maddalena, di Santa Maria delle Grazie e San Giuseppe e in occasione della festa di S. Antonio Abate e dei copatroni, San Rocco e la Madonna del Pozzo. Il borgo è noto inoltre per le sue numerose fontane e, in particolare, per quella di Pescarella dalla quale sgorga un’acqua dal sapore dolciastro e dagli effetti benefici.

Rocchetta “la Poetica”. Non capita tutti i giorni che un grande letterato arrivi in un piccolo borgo lontano dalle vie più trafficate e lo ribattezzi con un appellativo destinato a rimanere nel tempo, tanto gli calza a pennello. Accadde nel gennaio 1875, quando Francesco De Sanctis, il padre della critica letteraria italiana, affrontò 40 chilometri di strade polverose e ghiacciate per salire dal suo paese natale di Morra Irpina (oggi Morra De Sanctis) fino a

Rocchetta Sant'Antonio, sperduto paese del Subappennino Dauno. Deputato della Sinistra storica e più volte ministro della Pubblica istruzione, il grande critico stava effettuando il suo ennesimo viaggio elettorale. Una fatica, per lui che ormai contava quasi 68 anni, ben ripagata però dall'essere accolto “a suon di poesia” da una folla di contadini. De Sanctis trovò che quello era un paese davvero allegro e subito per esso coniò quel nomignolo, “la Poetica”.

Usciti da Rocchetta, si trova l'antico monastero dell'Annunziata (o di Santa Maria di Giuncarico), fondato nel Medioevo da monaci benedettini. E a tre chilometri dal borgo, in cima alla collina Serralonga, c'è il veneratissimo santuario della Madonna del Pozzo, protettrice di Rocchetta, che in una torrida giornata d'agosto del 1709 apparve a un assetato contadino, Giuseppe Mastrostefano, e fece scaturire una sorgente d'acqua presto rivelatasi anche miracolosa. È qui che ogni anno si reca l'intera comunità, il 15 agosto, per prendere l’effige settecentesca della Madonna del Pozzo (una scultura lignea policroma) e portarla in processione fino a Rocchetta, dove l'attende san Rocco, compatrono del paese. Qui la statua rimane fino alle grandi celebrazioni del 24 e 25 agosto, e prima di essere riaccompagnata al santuario, il 26. Quello fra gli abitanti e la “loro” Madonna è un legame antico e viscerale, che si è rafforzato ancor più dopo il sacrilegio avvenuto nel novembre 2000 ai danni della venerata statua. Che però si è trasformato in occasione per restaurare alla perfezione la statua e farla tornare nel santuario più bella di prima. Le celebrazioni di agosto sono dunque, per Rocchetta, la festa liturgica più importante dell'anno, anche se grande rilevanza assume pure la festa per il patrono sant'Antonio abate, il 16 e 17 gennaio.

Sant'Agata di Puglia

Si riconosce subito per la personalissima conformazione dell’abitato che, dominato da un imponente castello in stile romanico, si srotola lungo il versante della collina seguendone i contorni. Viene chiamata "la loggia delle Puglie" per il panorama che si gode dal castello. Tutto il paese è un unico nucleo storico ben curato, con case di pietra e portali adorni di stemmi gentilizi, che costituiscono il Parco Urbano delle Opere in Pietra, sviluppato attraverso i vicoli della cittadina. La forte valenza storico-artistica del territorio è confermata dalla presenza di numerose chiese costruite nel corso di secoli, tra le quali San Nicola, Sant'Agata, Sant'Andrea e San Michele Arcangelo. L'area circostante il paese è ricoperta da una ricca vegetazione con la presenza di alcuni siti di interesse archeologico. Molte le botteghe di prodotti tradizionali agroalimentari (tra i quali spicca l'olio extravergine di oliva DOP Dauno) e di artigianato autentico. Vivace è l'attività culturale con radici profonde ed eventi tradizionali di grande suggestione. Affascinante, ad esempio, la fiaccolata di Natale in cui tutto il paese si illumina solo di fiaccole romane in attesa della natività come un vero e proprio presepe.

Chiamato "la loggia delle Puglie" per il panorama che si gode dalla cima del castello, il paese ha un aspetto a tronco di piramide che racconta l’origine di centro longobardo costruito per difesa sulla sommità rocciosa e formato da una cascata di minuscole case, ognuna contraddistinta sulla facciata da un simbolo araldico, un animale, un’immagine sacra, un motivo floreale evocativi della casata di famiglia. 

La visita guidata includerà sia il castello imperiale, residenza tra gli altri di Federico II, sia il caratteristico centro storico, dove sono situate numerose chiese, da non perdere per i preziosi dipinti su tela e affreschi (Sant’Agata e Sant’Andrea), per un crocifisso ligneo del Seicento (Sant’Andrea), per i cori lignei (Sant’Andrea e San Nicola) e per un trittico quattrocentesco di scuola senese (San Michele Arcangelo).

Come arrivare:

# Ore 10.30 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) presso la Chiesa della Maddalena – Rocchetta Sant’Antonio (FG).

Altre informazioni utili:

programma di massima

# Ore 10.30 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) presso la Chiesa della Maddalena – Rocchetta Sant’Antonio (FG).

Visita guidata a cura dell’Associazione “Liberamente”.

# Ore 13.00 : Pranzo presso il ristorante “La Maddalena” – per prenotare il pranzo telefonare al console Donato Cela 377 160 3172 – al costo di 28,00 euro a persona – con il seguente menù: Antipasto (Prodotti tipici locali), Primi (Due primi con pasta fatta a mano e condimenti di stagione), Secondo (Agnello con asparagi selvatici), Dolce della casa, acqua minerale, vino e caffè.       

# Ore 15.00 : Dopo il pranzo, trasferimento (mezzi propri) a Sant’Agata di Puglia e visita guidata al centro storico.

# Ore 17.30 : Termine della manifestazione.

Quota di partecipazione:

– Socio TCI     €        2,50

– Non Socio    €        5,00

La quota (da pagare il giorno della manifestazione) comprende la visita come da programma, le spese organizzative del Club di Territorio, l’assistenza del console, l’assicurazione per la responsabilità civile.

La quota non comprende: il pranzo 28 euro a persona – pagamento il giorno della manifestazione direttamente al ristorante.

Prenotazioni: esclusivamente a mezzo email donato.cela@libero.it

Trasporti: mezzi propri

Volontario Touring accompagnatore e telefono attivo il giorno della visita: Console Donato Cela 377 160 3172

Guide: locali. A Rocchetta Sant’Antonio in collaborazione con l’Associazione “Liberamente”

Partecipanti: massimo 30 persone

Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione

Le prenotazioni sono aperte e si chiuderanno mercoledì 20 marzo 2024

Il Volontario Touring Accompagnatore ha la facoltà di variare l’itinerario.

La manifestazione si effettua anche in caso di pioggia.

Il Club di Territorio Paesi d’Irpinia del Touring Club Italiano si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.

Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi i non soci perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni e, quindi, associarsi.