Pizzighettone 1449: intrigo al castello e Napoli 1465: la vendetta del condottiero sono i titoli delle narrazioni storiche in programma a Pizzighettone nelle serate di sabato 12 e 19 agosto (ore 21:30).
La coppia d’eventi è ideata e condotta da Davide Tansini. Lo storico porta al centro dell’attenzione due episodi del XV secolo che ebbero come protagonista il condottiero, duca di Milano e signore di Genova Francesco Sforza (1401-1466).
Figura carismatica del periodo fra tardo Medioevo e Rinascimento, il capitano sforzesco rappresenta bene la sua epoca ma incarna anche tratti senza tempo: astuto, ambizioso, abile in guerra e in diplomazia, sagace nel cogliere le opportunità, circondato da pericolosi nemici, ostinato nel raggiungere gli obiettivi, non esente da debolezze.
Nella corposa biografia del personaggio le narrazioni scelgono e sviluppano due operazioni segrete, fra le migliori azioni d’intelligence organizzate dal duca e dal suo entourage.
Ogni appuntamento si sviluppa come un racconto a tappe lungo un percorso nelle mura pizzighettonesi adagiate sul fiume Adda, illuminate con torce e fiaccole.
Pizzighettone 1449: intrigo al castello (sabato 12 agosto, ore 21:30) si concentra sul complotto ordito durante la guerra che oppose la Repubblica di Venezia e quella Ambrosiana di Milano a Francesco Sforza.
L’operazione dell’agosto 1449 permise al signore sforzesco di conquistare la strategica roccaforte pizzighettonese: una brillante vittoria militare e di propaganda che aprì al condottiero la strada per impadronirsi del capoluogo lombardo e del ducato milanese.
Napoli 1465: la vendetta del condottiero (sabato 19 agosto, ore 21:30) parla della congiura messa in atto da Francesco Sforza e dal re di Napoli Ferdinando d’Aragona (1424-1494) per uccidere il capitano di ventura Jacopo Piccinino (1423-1465).
Pianificata con grande accuratezza e abilità nelle corti milanese e napoletana, la cospirazione eliminò il capo della fazione dei bracceschi (acerrimi nemici degli Sforza) e il principale elemento di destabilizzazione per il sistema di potere creato in Italia con la Pace di Lodi (1454) proprio da Francesco Sforza (peraltro, suocero dello stesso Jacopo Piccinino).