Nell’ambito del protocollo d’intesa tra il Touring Club Italiano e l’Ente Parco Regionale del Taburno Camposauro, siglato il 23 novembre 2022, questa escursione naturalistica tende a promuovere la conoscenza del Parco tra i soci e gli amici del TCI.
Il Parco Regionale del Taburno-Camposauro, istituito il 6 novembre 2002, si estende per 12.370 ettari nella provincia di Benevento e comprende il territorio di 14 Comuni. Nato per la tutela del massiccio Taburno-Camposauro, il Parco offre pregevoli risorse naturali e paesaggistiche in un contesto di notevole interesse storico, culturale e di tradizioni. Il Taburno, con altri terreni circostanti, costituiva sotto Carlo di Borbone il demanio feudale di Vitulano: la foresta era destinata a deposito estivo dei cavalli dell’esercito; si rivolgevano cure particolari alla garanzia della perennità delle sorgenti del Fizzo, che alimentavano le cascate del parco reale di Caserta. La foresta del Taburno è costituita in prevalenza da faggi nella parte più elevata, da abeti nella parte sottostante, poi da carpini, ornielli, cerri. Negli ultimi decenni sono stati introdotti il pino laricio, il pino d’Austria, quello silvestre, l’abete bianco e il rosso. Il massiccio culmina nelle vette del Taburno (1394 m), Camposauro (1388 m) e Pentine (1170m).
La piana di Prata è una depressione tettonica che divide i due massicci del Taburno e del Camposauro. Alcuni storici hanno ipotizzato che questo fosse il luogo in cui si svolse la famosa battaglia delle Forche Caudine.
Piano Melaino è un verde pianoro tra i boschi con area picnic.
L’antico acquedotto romano, sito a Cirignano, frazione di Montesarchio, è una mirabile opera d’ingegneria voluta, secondo gli storici, dal Console romano Pompilio Rufo per alimentare le fontane del borgo, l’antica Caudium e le terme in località Miglio.