Storie di regnanti, prodigi e artisti dall’epoca paleocristiana ad oggi
Il duomo di Carlo d’Angiò, i tesori di santa Restituta e i mosaici del battistero di san Giovanni in Fonte sono il filo conduttore della visita che ripercorre la storia di queste antiche fabbriche religiose, dei celebri artisti coinvolti nelle committenze e dell’influenza esercitata dai potenti cardinali, come Oliviero Carafa, responsabile della traslazione da Montevergine delle reliquie di san Gennaro e committente del Succorpo che le custodisce ancora oggi.
É un lungo racconto denso di curiosità come: quelle che riguardano la cappella del Tesoro Vecchio, dove anticamente si esponeva l’ampolla con il sangue di san Gennaro; i trecenteschi affreschi rinvenuti nella cappella di santa Maria Maddalena; le portelle d’organo di Giorgio Vasari; di aneddoti come quello riguardante l’episodio avvenuto il 12 maggio del 1547, quando Don Pedro De Toledo fece affiggere (ma invano) sulle porte del Duomo le regole (morali e religiose) dell’Inquisizione all’uso spagnolo, stracciate da Masaniello davanti ad un gruppo di popolani.
La cattedrale è dedicata alla Madonna Assunta e fu edificata sul finire del XIII secolo laddove in precedenza erano stati costruiti l’oratorio di santa Maria del Principio del I secolo, le basiliche di santa Restituta e della Stefania del IV secolo e i battisteri con gli oratori annessi. Queste fabbriche furono poi modificate, distrutte o inglobate nell’ambizioso progetto angioino. La costruzione del duomo di Napoli fu probabilmente iniziata già durante la reggenza di Carlo I d’Angiò, per proseguire con Carlo II e Roberto d’Angiò che ne completò la monumentale navata e la facciata, già rimaneggiata dopo il terremoto del 1349.
Il duomo presenta una pianta a croce latina, con tre navate, cappelle laterali e abside poligonale. Quest’ultima fu restaurata nel 1599 per volontà del viceré de Guzmán e nel 1744 dal cardinale Giuseppe Spinelli dopo i danni provocati dal terremoto del 1732.
Sin dalla fondazione era coperto da un’austera capriata lignea che, nel 1621, per il volere del cardinale Decio Carafa, fu sostituita da un soffitto a cassettoni, in legno intagliato, dorato e con tele che raffigurano Storie di Cristo e della Vergine, opera di Giovanni Balducci e Giovan Vincenzo Forlì.
In seguito Il cardinale Innico Caracciolo volle conferirle una veste barocca avendo stimato di ripulire tutta la chiesa perché era rustica. Tra il 1676-1678 commissionò a Luca Giordano i dipinti con gli Apostoli, i Padri e i Dottori della Chiesa che decorano le parti alte della navata e del transetto, eccetto i Santi Giovanni Crisostomo e Cirillo del transetto destro di Solimena (1701-1702).
Con il cardinale Antonino Sersale fu impreziosita da marmi che rivestirono le basi gotiche dei pilasti. Un’inversione di rotta avvenne con il cardinale Filippo Giudice Caraccio che volle eliminare quel bastardume di stucchi e cartocci contrastanti al severo stile dell’edificio […] tolto via l’intonaco con cui nel sec. XVII si erano impiastricciate le colonne di granito orientale, con grandissime spese fece vestire i piloni di bei commessi marmi, stucchi, e dorature, procurando che tutto si armonizzasse con l’architettura gallo-franca.
Lungo le navate laterali come nel transetto si estendono numerosi sepolcri e cenotafi di cardinali e nobili napoletani. Di notevole importanza è la presenza sul lato destro, della Cappella del Tesoro di San Gennaro della Deputazione e quindi della città e del Comune di Napoli. Sul lato sinistro, dopo la cappella Teodoro, si accede alla basilica di santa Restituta e al battistero di san Giovanni in Fonte.
La basilica di santa Restituta fu fondata dall’imperatore Costantino nel IV secolo. Dotata in origine di un impianto a 5 navate, fu in seguito decurtata per essere inglobata nella struttura trecentesca del duomo. Oggi si presenta divisa in 3 navate con 2 ambienti laterali ricchi di cappelle, opere di epoca romana, lastre tombali e sepolcri di importanti eruditi come Alessio Simmaco Mazzocchi e Gennaro Aspreno Galante. Dopo il terremoto del 1688 santa Restituta fu oggetto di molteplici interventi da parte di Arcangelo Guglielmelli che le conferì una veste tardo barocca.
Annesso alla basilica di santa Restituta sul lato destro, si trova il battistero di san Giovanni in Fonte, il più antico battistero paleocristiano d’Occidente, eretto tra il IV e il V secolo per volontà del vescovo Severo. Diviso in 2 ambienti, di cui quello principale presenta una pianta quadrata e coperto da una calotta semisferica a sesto ribassato impreziosito da una ricca decorazione musiva.
Annessa alla basilica di santa Restituta sul lato sinistro si trova la cappella di santa Maria del Principio che conserva nell’abside il prezioso mosaico con la Madonna in trono col Bambino fra i Santi Gennaro e Restituta di Lello da Orvieto del 1322. Di particolare importanza resta anche l’antico pluteo con Storie della vita di Giuseppe.
Sotto l’altare della cappella sono custodite le reliquie di Santa Restituta e di San Giovanni IV lo Scriba (vescovo di Napoli tra l’842 e l’849).
ore 9.45 : Ritrovo dei partecipanti davanti al Duomo – via Duomo – Napoli.
ATTENZIONE: LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGE NEL RIGOROSO RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI DI CONTENIMENTO DELLA PANDEMIA, VIGENTI ALLA DATA DELLA MANIFESTAZIONE, ALLE QUALI I SINGOLI PARTECIPANTI SI DEVONO ATTENERE.
AL MOMENTO DELLA EMISSIONE DELLA LOCANDINA È OBBLIGATORIO IL POSSESSO E LA PRESENTAZIONE DEL GREEN PASS ALL’INGRESSO DELLE CHIESE.
Programma
# Ore 9.45 : Ritrovo dei partecipanti davanti al Duomo – via Duomo – Napoli.
# Ore 10.15 : Inizio della visita guidata.
# Ore 12.45 : Fine della visita guidata.
Quota di partecipazione
– Socio TCI € 5,00
– Non Socio € 8,00
Prenotazioni : Dall’1/02/2022 fino ad esaurimento posti esclusivamente a mezzo email napoli@volontaritouring.it
Trasporti : Mezzi propri
Volontario Touring
Organizzatore e accompagnatore : Console Aldo Magnetta
Telefono attivo il giorno della visita : 347 256 5573
Guida : Monica Fiscale
Partecipanti: massimo 30 persone
La quota comprende : La visita guidata come descritta, il noleggio delle radioguide, l’assistenza del console, le assicurazioni per la responsabilità civile.
Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:
Pagamento il giorno della visita ad incaricato del Club di Territorio di Napoli
Il Volontario Touring Accompagnatore ha la facoltà di variare l’itinerario.
Il Club di Territorio di Napoli del Touring Club Italiano si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.
Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.
Sono ammessi i non soci perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni, e quindi associarsi.
La visita si effettua anche in caso di pioggia.
NOTA DEL CLUB DI TERRITORIO
LA SITUAZIONE DELLA PANDEMIA PUÒ RENDERE QUANTO PREVISTO NELLA LOCANDINA NON DEFINITIVO SIA PER QUANTO RIGUARDA LA VISITA STESSA E SIA PER QUANTO RIGUARDA LE CONDIZIONI DESCRITTE.
SARÀ CURA DEL TOURING COMUNICARE TEMPESTIVAMENTE LE MODIFICHE CHE DOVESSERO ESSERE APPORTATE.