La Mostra "Il Millennio è maggiorenne" dal 13 gennaio al 20 marzo 2018 al Marca Museo delle Arti di Catanzaro. L’esposizione, curata da Luca Beatrice, organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, in collaborazione con Fabbrica EOS di Milano, dedicata appunto ad alcuni Millennials dell’arte italiana, che nel 2000 avevano deciso di intraprendere questa strada, con costanza e tenacia. “
Il 1 gennaio 2000 il mondo, passato attraverso il timore del Millennium Bug rivelatosi infondato, era molto diverso da quello in cui viviamo oggi, non solo per il ruolo predominante e ossessivo della tecnologia. E i diciottenni del 2018, alcuni di loro tra poche settimane verranno chiamati per la prima volta a esprimere il loro voto, non sono maggiorenni come tutti gli altri: li chiamano Millennials proprio perché i primi a essere nati quando il Novecento, il secolo breve, era già finito. Diciotto anni fa gli artisti presentati al Marca di Catanzaro - che ancora non c’era - stavano compiendo gli studi, oppure muovendo i primi passi.
Schede telefoniche, vhs, musicassette, floppy disk, Lira, Walkman. E non solo: le Twin Tower, gli Oasis e Gianfranco Fini. Oggetti, cose e persone che nel 2000 erano presenti nella nostra vita e oggi non ci sono più. Sostituiti da smartphone, Facebook, Spotify, Euro, Netflix, Amazon, Justin Bieber, Movimento 5 Stelle e Matteo Renzi.
Il Millennio è maggiorenne è una collettiva che presenta i lavori di dieci artisti - Aurora Meccanica, Davide Bramante, Silvia Celeste, Calcagno, Manuel Felisi, Beatrice Gallori, Fabio Giampietro, Dario Goldaniga, Rosfer & Shaokun, Francesco Tricarico, Paolo Troilo - che operano attraverso una pluralità di linguaggi e di tecniche espressive che vanno dalla scultura alla pittura, dalla fotografia al video, alla realtà virtuale e oltre.
“Siamo lieti di ospitare al MARCA - dichiara Rocco Guglielmo - questa rassegna che indaga il linguaggio di dieci voci emergenti dell’arte italiana contemporanea”.
“Il titolo - prosegue Rocco Guglielmo, che sottende un’idea di festeggiamento, ci dà lo spunto per ricordare un anniversario che ci tocca da vicino. Nel 2018, il MARCA compirà il suo decimo anno di vita. Il nostro augurio è che questa mostra sia di buon auspicio per spingere il Museo verso l’età matura”.
Come afferma Luca Beatrice nel suo testo in catalogo “Per quanto riguarda l’arte, non c’erano alcuni musei di oggi firmati dalle archistar, ad esempio il Maxxi di Zaha Hadid e il Louvre Abu Dhabi di Jean Nouvel. C’erano molte più gallerie private, che facevano ricerca coraggiosa e sostenevano il mercato medio, spazzato via dalla lunga crisi economica, però i processi si possono modificare, non arrestare, si sono aperte altre realtà interessanti e indipendenti, che pur sostenendosi a fatica continuano a proporre facce nuove e spunti interessanti”.
“Forse per un giovane artista - continua Luca Beatrice - oggi è più dura rispetto a diciotto anni fa, perché i confini si sono estesi, ci si deve confrontare con tutto il mondo e non ha più senso insistere sulle realtà locali. Però è altrettanto vero che le opportunità si sono moltiplicate, i voli costano meno, le residenze sono fenomeno in costante crescita. Insomma, un diciottenne del 2018 che sia interessato ad arte e cultura, con un po’ di talento, sufficiente ambizione, cultura e curiosità, può decidere di andarsene dove vuole”.
“Il titolo - prosegue Rocco Guglielmo, che sottende un’idea di festeggiamento, ci dà lo spunto per ricordare un anniversario che ci tocca da vicino. Nel 2018, il MARCA compirà il suo decimo anno di vita. Il nostro augurio è che questa mostra sia di buon auspicio per spingere il Museo verso l’età matura”.
Come afferma Luca Beatrice nel suo testo in catalogo “Per quanto riguarda l’arte, non c’erano alcuni musei di oggi firmati dalle archistar, ad esempio il Maxxi di Zaha Hadid e il Louvre Abu Dhabi di Jean Nouvel. C’erano molte più gallerie private, che facevano ricerca coraggiosa e sostenevano il mercato medio, spazzato via dalla lunga crisi economica, però i processi si possono modificare, non arrestare, si sono aperte altre realtà interessanti e indipendenti, che pur sostenendosi a fatica continuano a proporre facce nuove e spunti interessanti”.
“Forse per un giovane artista - continua Luca Beatrice - oggi è più dura rispetto a diciotto anni fa, perché i confini si sono estesi, ci si deve confrontare con tutto il mondo e non ha più senso insistere sulle realtà locali. Però è altrettanto vero che le opportunità si sono moltiplicate, i voli costano meno, le residenze sono fenomeno in costante crescita. Insomma, un diciottenne del 2018 che sia interessato ad arte e cultura, con un po’ di talento, sufficiente ambizione, cultura e curiosità, può decidere di andarsene dove vuole”.
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