Catanzaro e il suo mare: un rapporto per alcuni versi complesso che merita una pacata riflessione. Se ne parlerà in un dibattito al Marca che prenderà lo spunto da una raccolta fotografica dedicata a persone e paesaggi di Catanzaro Marina, una selezione di circa quaranta scatti dell'avvocato e fotoamatore Gianluca Bellacoscia che raccontano Marina di Catanzaro colta in attimi di vita quotidiana, con il suo mare a fare da cornice. Immagini che sprigionano vitalità ed energia e invitano alla riflessione sull'anima della città. Il percorso fotografico comprende alcuni scatti del precedente progetto di Gianluca Bellacoscia dal titolo "Gentes" e nuovi scatti in cui i protagonisti sono le persone e i paesaggi di Marina di Catanzaro, con un grande spazio riservato al mare e al mondo della pesca.
Catanzaro ha due anime, l'una imprescindibile dall'altra, e la loro diversità va approfondita e assaporata, in quanto costituisce il valore su cui si fonda la sua identità. Con l'evocativo titolo "Anima marina: Catanzaro e il suo mare".
Catanzaro ha due anime, l'una imprescindibile dall'altra, e la loro diversità va approfondita e assaporata, in quanto costituisce il valore su cui si fonda la sua identità. Con l'evocativo titolo "Anima marina: Catanzaro e il suo mare".
“Uomo libero, sempre tu amerai il mare!
Il mare è il tuo specchio; tu miri, nello svolgersi infinito delle sue onde, la tua anima.”
Non sappiamo se Catanzaro abbia mai prestato fede alla voce sontuosa di Baudelaire, e se si sia, qualche volta, veramente fermata ad ammirare la sua anima.
Eppure Catanzaro ha un’anima marina. Forse, non lo sa. O, forse, ne ha scoperto ancora solo un pezzo.
Eppure, il suo mare è adagiato proprio davanti a lei. Eppure, il suo mare ha un nome importante, una storia luminosa. Il mare Jonio è il mare del Mito, il mare di Ulisse, il mare Nostro.
Il TCI di Catanzaro vuole provare a scavare un po’ di più, entrare nella risacca di quest’anima marina, percepirne l’aroma, ascoltarne il rumore, vuole farlo con il rigore dello storico e la vita di chi vive il mare dal suo di dentro, con le parole vellutate di chi del mare ha fatto letteratura; e sopratutto, con lo sciabordio della luce che cattura frammenti di memoria per farne dovere del domani.