Una visita guidata in esclusiva per i soci e gli amici del Touring Club Italiano per ammirare la zona archeologica di Boscoreale, la cui vocazione agricola risale all’epoca romana quando era il suburbio settentrionale di Pompei, popolato di ville rustiche utilizzate per la coltura della vite, dell'ulivo e di cereali.

Di queste residenze di campagna, venute alla luce tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, è aperta al pubblico solo Villa Regina edificata nel I secolo a.C. e ampliata in età augustea e giulio-claudia. Accanto alla Villa Regina vi è la moderna struttura museale dell'Antiquarium suddivisa in due ampie sale. Nella prima sono illustrati gli ambienti naturali e l'economia in età romana (il mare, la costa, la medicina, la coltura delle piante e la tessitura), mentre la seconda espone i reperti ritrovati a villa Regina e nelle altre ville del territorio.

Boscoreale: è una località a nord di Pompei posta alle pendici del Vesuvio, da taluni identificata con il Pagus Augustus Felix Suburbanus. Per la sua fertilità fu abitata fin dalla protostoria (tombe della Fossakultur) e rioccupata dopo l’eruzione del 79 d.C. (terme di Via Casone Grotta, II-III secolo d.C.). In età romana fu ricca di ville e fattorie dedite alla coltura della vite, dell’ulivo e di cereali.

Villa Regina: la villa rustica in località Villa Regina è composta da vari ambienti disposti sui tre lati di un cortile scoperto che ospita la cella vinaria con 18 dolia.

Tra gli ambienti della villa, in cui si conservano alcuni calchi degli infissi in legno di porte e finestre, si segnalano in particolare: un ampio porticato che delimita il cortile scoperto; un vano utilizzato come deposito e temporanea cucina ed in cui si rinvennero gran parte delle suppellettili della villa, disposte su scaffalature e in un armadio; il torcularium con i resti del torchio ligneo ed i fori e pozzetti per il suo ancoraggio al suolo, la vasca di premitura ed il contenitore per la raccolta del mosto; il triclinio, dalle pareti decorate da pitture attribuite alla fase di transizione tra il III e il IV stile; la cucina, in disuso al momento dell’eruzione, con forno in muratura e focolare al centro della stanza; un vano di servizio con la cisterna per l’acqua, sormontata da un puteale fittile; il granaio per la conservazione di fieno, cereali e legumi, adiacente all’aia scoperta.

La villa, che presentava anche un piano superiore, è databile nel suo impianto originario al I sec. a.C. e fu ampliata in almeno due fasi successive in età augustea e giulio-claudia. Nel portico venne ritrovato durante lo scavo un carro da trasporto (plaustrum), di cui restano evidenti, in una stradina adiacente alla villa, i solchi lasciati dalle ruote nel terreno.

Il piano di calpestio dell’area circostante la villa è costituito dal terreno agricolo del 79 d.C., che conserva le tracce delle antiche coltivazioni e di cui sono stati eseguiti i calchi delle radici di vite. Accanto ad esse sono state ripiantate le viti per la ricostruzione dimostrativa dell’impianto del vigneto.

Lungo le pareti dello scavo la stratigrafia del terreno mostra chiaramente la successione dei depositi di materiale piroclastico determinati dall’eruzione del 79 d.C. che causò la distruzione della piccola fattoria.

Antiquarium: istituito nel 1991 ed ospitato in un edificio costruito nelle adiacenze dell’area archeologica di Villa Regina, illustra, con l’ausilio di strumenti didattici, la vita e l’ambiente dell’epoca romana nell'agro Vesuviano particolarmente favorevole all’insediamento ed allo sfruttamento umano. Vi sono esposti numerosi reperti di ogni genere, rinvenuti spesso in eccezionale stato di conservazione sotto la coltre di cenere e lava vesuviana durante gli scavi effettuati, tra la fine dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento, in alcune delle case di Pompei e nelle ville rustiche e signorili attestate in questa zona, i quali permettono di acquisire dati notevolmente precisi sul tenore di vita, sulle condizioni economiche, sugli usi e costumi degli abitanti di questo territorio in età romana.

Nella prima sala espositiva sono illustrati, opportunamente contestualizzati nell'ambiente naturale dei luoghi, reperti che documentano lo sfruttamento del mare e del suo immediato entroterra, le colture della fascia collinare, le attività economiche legate all’agricoltura ed all’allevamento, all’artigianato in particolare tessile, nonché alcune pratiche connesse alla religione, alla vita quotidiana come la medicina e la cosmesi documentate in epoca romana.

Nella seconda sala sono esposti alcuni reperti attestanti la frequentazione umana nell’area nei periodi preistorico e protostorico, ma soprattutto provenienti dagli insediamenti a carattere produttivo di età romana scavati nel Comune di Boscoreale tra la fine dell’Ottocento ed il secolo scorso: le ville in proprietà D’Acunzo e Risi Di Prisco, del fondo Antonio Prisco ed in via Casone Grotta, Villa Regina, Villa della Pisanella, Villa di Numerius Popidius Florus, Villa di Marcus Livius Marcellus e di Asellius.