Una visita guidata in esclusiva per i soci e gli amici del Touring Club Italiano al Castello di Baia e al Museo Archeologico dei Campi Flegrei.
Il Museo, inaugurato nel 1993, è ospitato all’interno di una fortezza di età aragonese, opportunamente restaurata ed adeguata alla nuova destinazione espositiva, collocata sulla sommità dell’alto promontorio che chiude a Sud il golfo di Baia, e dal quale si domina l’intero golfo di Pozzuoli e le isole di Capri, Ischia e Procida. Nel museo sono esposti reperti archeologici unici e di straordinario valore provenienti dai Campi Flegrei, un territorio la cui fama, legata all’amenità dei luoghi e alla salubrità delle sue sorgenti termali e del clima, è celebrata e tramandata anche nelle fonti antiche.
Il Castello di Baia: per difendere il golfo da attacchi che venivano dal mare, Alfonso d'Aragona costruì il castello negli ultimi anni del '400. Il castello inglobò una scenografica villa romana, edificata tra la fine del II e gli inizi del I secolo a. C. La villa, come ha dimostrato la moderna indagine archeologica, ancora in corso, occupava grande parte della collina e si estendeva fino alla costa marina. Nella sua plurisecolare storia il castello ha conosciuto numerosi mutamenti. Radicale quello condotto nel 1926 per la realizzazione di un grande istituto per gli Orfani di Guerra. Nel 1975 cessò l'utilizzo in orfanotrofio e nel 1984 fu assegnato alla Soprintendenza per i Beni Archeologici, che avviò la realizzazione del museo archeologico dell’area flegrea, recentemente ultimato. Il primo Bene che il museo offre al visitatore è la fortezza aragonese e l'incomparabile contesto paesaggistico, con il più suggestivo tra gli scenari del territorio flegreo.
Museo Archeologico dei Campi Flegrei: nella splendida cornice paesaggistica che si ammira dalla fortezza aragonese, l’allestimento museale, realizzato sotto la direzione scientifica del Prof. Fausto Zevi, intende proporre in cinque sezioni distinte secondo una esposizione ragionata per contesti topografici e tematici, la storia degli antichi siti presenti nei Campi Flegrei: Cuma, Puteoli, Baiae, Misenum e Liternum. Nuclei di reperti (sculture, iscrizioni, coroplastica architettonica, terrecotte figurate, vasellame, manufatti in metallo e vetro, oreficerie e monete) smembrati da vecchi ritrovamenti di provenienza flegrea, finora custoditi prevalentemente nei depositi del MANN di Napoli, sono stati a tal fine riunificati ai contesti provenienti dai recenti scavi effettuati nel territorio flegreo. Nelle ex camerate dei soldati della fortezza, disposte in sequenza continua su due livelli, la visita comincia con la sezione dedicata a Cuma, situata al secondo livello e composta da ventiquattro sale in cui è illustrata la storia del sito, dall’abitato opico del IX secolo a.C. alla città greca e poi italico-romana sino all’età tardo antica. Attraverso la presentazione dei reperti, emersi nel corso delle campagne di scavo eseguite dalla Soprintendenza in collaborazione con l’Università degli Studi “Federico II” e l’Università “L’Orientale” di Napoli e con il Centre Jean Bérard, viene tracciato l’intero sviluppo storico della colonia ellenica con la ricostruzione della topografia urbana (mura, strade, santuari e necropoli con ricchissimi corredi tombali) dalla fase propriamente greca, tra l’VIII ed il V secolo a.C. (età Orientalizzante, arcaica e classica), alla città sannitica del IV secolo a.C. (con l’esposizione di un rarissimo fregio di metope dipinte e triglifi di un edificio templare) e poi ellenistico-romana (con la presentazione di reperti scultorei ed architettonici dagli edifici pubblici del Foro) sino all’ultima fase di occupazione nel periodo bizantino.
La sezione riservata a Puteoli, costituita da venti sale nel primo livello, illustra anch’essa, nel suo complesso divenire, la storia del sito: la prima espansione urbana della colonia augustea con le testimonianze relative ai suoi edifici per spettacoli, all’acquedotto ed ai reperti che documentano il carattere cosmopolita assunto dalla città (anche richiamato dalla ricostruzione della Grotta del Wady Minahy nel deserto egiziano); la colonia neroniana con il nuovo assetto urbano voluto dagli imperatori; la ripresa in epoca tardo antica, documentata attraverso i reperti rinvenuti nelle ville suburbane e nelle necropoli. Sulla Piazza d’Arme è visitabile la sezione del Rione Terra, con l’esposizione degli oggetti provenienti dai recenti scavi eseguiti nell’acropoli puteolana. Essi sono riferibili alla decorazione architettonica del Capitolium ed a quella scultorea di altri edifici pubblici del Foro augusteo, costituita da statue ideali, tra cui la splendida testa copia dell’Athena Lemnia di Fidia, da una serie di ritratti di età giulio-claudia e dai frammenti pertinenti a statue di cariatidi ed a clipei, che ricordano l’attico del Foro di Augusto a Roma, di cui si propone all’esterno un’ipotesi di ricostruzione.
La sezione dedicata a Baiae e Misenum comprende, invece, oltre alle sale tematiche risalenti a precedenti allestimenti con la ricostruzione del Sacello degli Augustali da Misenum, del Ninfeo di Punta Epitaffio e degli antichi calchi in gesso ricavati da originali greci di età classica ed ellenistica, usati da un’officina scultorea operante a Baia su committenza imperiale, presenta i rinvenimenti della villa marittima romana di età tardo-repubblicana, scoperta sotto il Castello ed il Padiglione Cavaliere, con splendidi pavimenti musivi ed in cocciopesto decorato, e lacerti di affreschi in tardo II stile pompeiano. Una sezione a parte è riservata inoltre a Liternum, colonia marittima fondata nel 194 a.C., nella quale sono stati aggregati per contesti i reperti (sculture, iscrizioni, corredi tombali e manufatti di varia tipologia), recuperati in vecchi scavi e quelli provenienti dalle nuove ricerche eseguite dalla Soprintendenza non solo nei quartieri urbani, nell’area del Foro, nell’anfiteatro e nelle necropoli, ma anche nel territorio pertinente alla città antica.
# Ore 10.00 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) all’ingresso del Museo Archeologico – via Castello 39 – Bacoli.
ATTENZIONE: LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGE NEL RIGOROSO RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI DI CONTENIMENTO DELLA PANDEMIA, VIGENTI ALLA DATA DELLA MANIFESTAZIONE, ALLE QUALI I SINGOLI PARTECIPANTI SI DEVONO ATTENERE.
Programma
# Ore 10.00 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) all’ingresso del Museo Archeologico – via Castello 39 – Bacoli.
Visita guidata al Museo Archeologico.
# Ore 12.30 : Termine della manifestazione.
Quota di partecipazione
– Socio Tci € 11,00
– Non Socio € 15,00
Informazioni, prenotazioni e pagamenti:
Punto Touring di Napoli c/o Vomero Travel – Via San Gennaro ad Antignano 90 – 80129 Napoli
LUN – VEN: 10 / 13 – 16 / 19,30
SAB: 10 / 13 tel. 081 578 03 55
email vomero@touringclubnapoli.it
Trasporti: mezzi propri
Volontario Touring accompagnatore e telefono attivo il giorno della visita: console Adriana Oliva 335 649 0584
Guida: Francesco Grossi
Partecipanti: min 20 – max 30 persone
La quota comprende: il compenso per la guida, le spese organizzative del Punto Touring di Napoli, l’assistenza del console, le assicurazioni per la responsabilità civile.
Il costo del biglietto d’ingresso è a carico dei singoli partecipanti per consentire a chi ha diritto alla riduzione o all’esenzione di poterne usufruire.
La quota non comprende: il biglietto di ingresso, le spese di carattere personale e tutto quanto non specificato.
Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:
Le prenotazioni scadono automaticamente sette giorni dopo la loro effettuazione, anche telefonica, se non confermate dal versamento della quota.
Il Corpo Consolare si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.
Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.
Sono ammessi in via eccezionale i non soci perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni, e quindi associarsi.