Una visita guidata in esclusiva per i soci e gli amici del Touring Club Italiano per scoprire il complesso del Carcere Borbonico di Avellino. Voluto da Ferdinando I d'Austria e progettato nel 1826 dall'ingegnere Giuliano De Fazio, il complesso monumentale del Carcere Borbonico di Avellino fu iniziato nel 1827 e completato intorno agli anni Quaranta del XIX secolo. Il complesso, su pianta esagonale, è costituito da cinque bracci distribuiti a raggiera, destinati alla detenzione carceraria; dalla palazzina principale, sede degli uffici del direttore; dalla tholos, corpo centrale di forma circolare utilizzata come cappella e come punto di collegamento tra tutti i padiglioni; dal cortile interno. La meravigliosa struttura ha assolto attivamente la funzione di carcere fino al 1987. Oggi, invece, il complesso monumentale rappresenta il più importante polo museale della Provincia di Avellino. Custode della storia e civiltà irpina, il Carcere Borbonico di Avellino è uno dei simboli culturali più importanti e rappresentativi del capoluogo.

ll Complesso Monumentale Carcere Borbonico è un luogo suggestivo che da solo merita una visita. La cinta muraria nasconde uno dei primi esempi di struttura carceraria di ispirazione illuminista. La costruzione iniziò nel 1827, nel 1837 fu ultimato l'edificio centrale, nel 1839 venne montato il ponte levatoio che permetteva l'attraversamento del fossato, negli anni '40, infine, fu iniziata la costruzione dei restanti padiglioni posteriori, connessi a formare il caratteristico emiciclo.

Il complesso, su pianta esagonale, è costituito da cinque bracci distribuiti a raggiera, destinati alla detenzione carceraria; dalla palazzina principale, sede degli uffici del direttore; dalla tholos, corpo centrale di forma circolare utilizzata come cappella e come punto di collegamento tra tutti i padiglioni; dal cortile.

La struttura rimase funzionante fino al 1987, malgrado i danni strutturali causati dal sisma; scampata al pericolo dell'abbattimento è stata oggetto di un recupero globale, nel pieno rispetto dei criteri sanciti dalle carte del restauro.

Dal punto di vista patrimoniale, l'Amministrazione Provinciale di Avellino è proprietaria dei tre padiglioni a nord (ex bracci per la detenzione maschile) e degli spazi annessi; mentre gli altri due padiglioni, l'ex palazzina di comando, la tholos e il giardino sono di proprietà del Demanio dello Stato che li ha assegnati al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Attualmente il padiglione, utilizzato nel passato come infermeria, è sede delle Soprintendenze BAP e BSAE di Salerno e Avellino; l'ex palazzina di comando è sede della Soprintendenza Archeologica di Sa-Av-Bn-Ce e il padiglione destinato alla detenzione femminile è sede degli uffici dell'Archivio di Stato di Avellino. La Soprintendenza Bap di Sa e Av ha in gestione la tholos, le sale espositive e le aree giardinate e in attuazione della legge Ronchey ne cura la concessione; in base all'art. 102 del Titolo II che si occupa della fruizione dei luoghi della cultura, consapevole delle potenzialità del monumento, ne ha aperto le porte alla città in occasione di importanti eventi promossi da Enti pubblici, e da privati.

Piano terra: la visita ha inizio dalla sezione RISORGIMENTO: circa 328 reperti fra cimeli, dipinti, armi, uniformi, bandiere, croci medaglie che raccontano le tappe fondamentali del Risorgimento irpino e nazionale dal 1799 al 1861.

Il percorso prosegue alla scoperta del luogo più suggestivo della struttura carceraria, le celle d'isolamento. Nel secondo padiglione è dislocato il DEPOSITO VISITABILE che custodisce reperti archeologici provenienti da tutto il territorio irpino.

Nel cortile esterno si trova il LAPIDARIO costituito da epigrafi sepolcrali e iscrizioni onorarie.

Piano primo: sono ospitati gli uffici del CRBC centro regionale per i beni Culturali della Campania. Inoltre è collegata la nuova sezione IRPINIA MEMORIA ED EVOLUZIONE: gli oggetti esposti, provenienti da diversi contesti di scavo, dialogano con le installazioni multimediali ripercorrono l'evoluzione storica culturale dell'Irpinia e del suo territorio.

Piano Secondo: la PINACOTECA ricco patrimonio pittorico di opere tra l'ottocento e il Novecento, offre al visitatore un ampio panorama delle grandi correnti che hanno caratterizzato il Mezzogiorno d’Italia.

La sezione SCIENTIFICA custodisce un centinaio di apparecchiature di laboratorio per la riproduzione di sperimentazioni fisiche, meccaniche, ottiche, elettriche e termiche.

Come arrivare:

# Ore 9.45 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) all’ingresso del Museo Irpino – Complesso Monumentale Carcere Borbonico – Piazza de Marsico – Avellino.

Altre informazioni utili:

programma di massima

# Ore 9.45 : Raduno dei partecipanti (mezzi propri) all’ingresso del Museo Irpino – Complesso Monumentale Carcere Borbonico – Piazza de Marsico – Avellino.

# Ore 10.00 : Visita guidata a cura del personale addetto alla struttura del Carcere Borbonico.

# Ore 12.00 : Termine della manifestazione.

Contributo di partecipazione:

– Soci Tci           2,50 €

– Non Soci         5,00 €

Prenotazioni per la visita: 

esclusivamente a mezzo email  filomena­_cataldo@virgilio.it

Trasporti: mezzi propri

Volontario Touring accompagnatore e telefono attivo il giorno della visita: Socio attivo Filomena Cataldo 349 370 7392

Guide: a cura del Carcere Borbonico

Partecipanti: massimo 30 persone

Il contributo di partecipazione comprende: la visita guidata come descritta, le spese organizzative del Club di Territorio Paesi d’Irpinia, l’assistenza del volontario Touring, l’assicurazione per la responsabilità civile.

Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione:

Le prenotazioni sono aperte.

Il Volontario Touring Accompagnatore ha la facoltà di variare l’itinerario.

La manifestazione si effettua anche in caso di pioggia.

Il Club di Territorio Paesi d’Irpinia del Touring Club Italiano si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione. Manifestazione organizzata per i soci e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi i non soci perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni e, quindi, associarsi.