Fu nel lontano 1827 che ad Anghiari si corse l’ultima edizione del Palio della Vittoria. A causa dell’ennesima rissa, che costò la vita ad un fantino, il Palio venne definitivamente soppresso. Anghiari, con quel Palio, aveva per quattro secoli celebrato la Toscana e la sua identità culturale: il 29 giugno del 1440, com’è noto, con la celebre e vittoriosa Battaglia si erano definitivamente stabiliti i confini del ducato di Toscana.
Dopo sporadiche e incerte riprese della gara (fra la fine dell’800 e la metà del ‘900), il Palio della Vittoria è tornato con tutti i suoi profondi significat. Per celebrare la Battaglia di Anghiari si correva alla stessa ora anche a Firenze, da Corso de’ Tintori all’Arco di Sanpierino. A Pisa si gareggiò un eccezionale Gioco del Ponte. E Leonardo da Vinci, dipingendola nel Salone dei Cinquecento, ne fece un mito per i pittori di tutto il Rinascimento.
Al tramonto di ogni 29 giugno, dopo l’annuncio della Sfida il corteo, aperto dal Sindaco e dal Gonfalone di Anghiari, si dirigerà alla Cappella della Vittoria dove, alle ore 20, lo sparo della bombarda darà il via alla epica sfida fra i corridori, rappresentanti non se stessi ma i loro Comuni.