Capitale della Britannia nel I secolo d.C., la romana Eboracum ha visto passare ben 2000 anni di storia. Testimone della morte degli imperatori Settimio Severo e Costanzo Cloro, e dell’incoronazione di Costantino il Grande nel 306, la fine dell’Impero romano significò per Eboracum un periodo di dominazione sassone. Furono i danesi a battezzarla con il nome attuale (Jorvik); ametà XVII secolo si oppose tenacemente e sanguinosamente all’introduzione della Riforma e alla rivoluzione di Cromwell.
Così tante vicende non potevano che lasciare un centro disseminato di vestigia, che ha preservato il suo aspetto pittoresco e intriso di passato anche grazie ad amministrazioni lungimiranti che hanno percepito la sua potenzialità turistica.
Gli scorci migliori si colgono la sera, quando la fiumana di visitatori svuota le strette vie del centro, in parte inghiotta dai numerosi pub, wine bar e dai ristoranti che vantano una delle migliori cucine inglesi, celebrata a settembre nel più grande festival gastronomico britannico. E allora sarà bello ammirare la superba cattedrale gotica di St Peter, con la sua facciata intarsiata, le enormi vetrate, i pinnacoli che svettano dalle torri e dai contrafforti. O ancora procedere lungo il cammino di ronda della cerchia muraria che, per 5 km, racchiude le attrattive di maggiore interesse della città (tra cui edifici religiosi, la Merchant Adventurer’s Hall, la duecentesca Clifford’s Tower e musei). Dai tre ponti che attraversano l’Ouse si colgono le istantanee della vita che scorre lungo il fiume, in una bella prospettiva di case, giardini, piccole imbarcazioni attraccate e persone che sostano nei locali o prendono il sole nelle calde giornate estive di York.