Per chi ha amato i testi di Goethe e le poesie di Schiller, per chi conosce Wieland e ha studiato la filosofia di Herder, Weimer, piccola città museo della Turingia, è una tappa imperdibile. Chi ha qualche lacune nella cultura e nella letteratura tedesca ne apprezzerà l’atmosfera tranquilla, il bel centro storico e le innumerevoli iniziative pensate per i turisti.
Il nome della città è notoriamente legato al primo tentativo dei tedeschi di darsi un ordinamento democratico. Qui infatti, dopo la sconfitta della prima guerra mondiale, l’abdicazione dell’imperatore e il crollo del Reich, si riunì l’assemblea nazionale per elaborare quella costituzione che ha dato poi il nome alla prima repubblica del Paese: la repubblica di Weimer appunto. Fu scelta anche per una questione simbolica Weimer: la città illuminista di Goethe e Schiller in contrapposizione alla Berlino militare. Il campo di sterminio di Buchenwald, a soli 8 km dall’abitato, spazzò presto via tutto ciò che di razionale e brillante ci fosse in questa parte di Germania.
Difficile infatti immaginarsi un contrasto tanto violento: da una parte la “soluzione finale”, con un macchina per l’uccisione sistematizzata di chi, ebreo o parte di una minoranza, minacciava la purezza della razza ariana, e, a pochi passi, una città che emana arte, cultura e saggezza da ogni angolo, disseminata come è di residenze di pittori e filosofi, case-museo, strade e piazze intitolate ai personaggi che hanno fatto grande la cultura tedesca.