Sorta lentamente tra la fine del Settecento e buona parte del secolo successivo, fu proclamata capitale federale nel 1801 e così denominata in onore di George Washington, primo presidente della neonata libera nazione degli Stati Uniti d’America.
Delle dimensioni di una città europea medio-grande, è sede della Casa Bianca e del Campidoglio, dove opera il Congresso, edifici che con la loro impronta neoclassica hanno indirizzato l’omogeneo e tranquillo volto della capitale.
Alla frenesia di New York, Washington oppone i suoi ritmi rilassati e come la prima è multietnica in senso planetario la seconda ha quasi solo residenti bianchi e residenti neri.
Ma la capitale si erge a tale soprattutto grazie a una magnificenza civile e una qualità profusa nel settore culturale invidiata anche da molte capitali europee: prestigiosi musei, biblioteche, teatri e centri culturali (molti gratuiti!) esprimono una profonda ricchezza di contenuti e una eccellente cura per la gestione del dettaglio, che si ritrova anche nel decoro dei viali e delle case più centrali. Un perfezionismo che dopo l’11 Settembre purtroppo si affianca a controlli minuziosi in tutti i luoghi pubblici di cultura e informazione.
Capitolo a parte merita il clima. Nonostante la vicinanza dell’oceano, qui si soffre il caldo quanto e più del freddo. Le condizioni infatti sono tendenzialmente sub-continentali, con estati roventi e relativamente piovose e inverni piuttosto rigidi. Allora per un soggiorno, meglio sostituire a una tarda estate schiaffeggiata dagli hurricanes dell’Atlantico una tiepida primavera, quando i ciliegi del Mall esplodono di colore.