La statua della Libertà (o meglio Statue of Liberty Enlightening the World) pur perdendo l’originaria funzione di statua-faro, rimane una delle attrazioni più popolari della città ed emblematico simbolo dell’indipendenza americana. Dal 1984 è iscritta nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. La statua nacque da una proposta lanciata da Edouard de Laboulaye nel 1865 di realizzare un monumento alla fratellanza franco-americana. Contattato lo scultore alsaziano Frédéric-Auguste Bartholdi, questi ebbe l’idea di una statua-faro di misure gigantesche, ispirata al Colosso di Rodi e inneggiante alla libertà costituzionale americana, da collocarsi su di un isolotto del porto di New York. I lavori, iniziati nel 1874 nell’atelier parigino di Bartholdi, dopo varie e travagliate vicende, furono terminati solo nel 1884. La statua in lastre di rame, con il suo scheletro metallico ideato dall’architetto Gustave Eiffel, fu smontata, spedita in America, rimontata nel sito dove ancora oggi la si ammira e inaugurata il 28 ottobre 1886 come dono della Francia agli Stati Uniti. Dal 1924 è dichiarata monumento nazionale. Per decenni, prima dell’era del trasporto aereo, è stato il primo segnale di accoglienza per i migranti che giungevano dopo la traversata atlantica. La statua della Libertà, che poggia su un alto piedistallo in muratura ideato da Richard Morris Hunt e realizzato nel 1875 con il contributo dei cittadini americani, misura in altezza 46 m (93 m compreso il basamento) e pesa 225 tonnellate; chiamata popolarmente ‘Lady Liberty’, ha la testa coronata, poggia i piedi su una catena spezzata (simbolo della tirannia vinta) e regge con la mano destra una fiaccola e con la sinistra una tavola rappresentante la Dichiarazione d’Indipendenza con iscritta la data della sua proclamazione, 4 luglio 1776. È modellata interamente in rame (che volge al colore verde per ossidazione naturale), tranne la cima della fiaccola che è ricoperta di oro zecchino, ed è sostenuta da una struttura interna in acciaio (originariamente in ferro). L’interno, cavo, è attrezzato con ascensori e scala – di ben 335 gradini – tramite i quali si sale alla balconata del piedistallo, bel punto panoramico sulla baia e sui grattacieli di Manhattan. Dalla piattaforma si accede alla Statue Story Room, spazio espositivo che racconta le vicende storiche dell’opera di Bartholdi, con documenti, fotografie, progetti e materiale vario.