Una semplice passeggiata per il borgo di Trujillo porta a rendersi conto dell’atmosfera, carica di novità e speranze, che doveva aver spinto i giovani avventurieri a imbarcarsi per il Nuovo Mondo. Pressoché ovunque si trovano infatti testimonianze, esposizioni ed edifici che rimandano all’epopea della conquista delle Americhe. Dalla plaza Mayor, attraverso lo stretto cañón de la cárcel, si giunge al cinquecentesco Palacio de Juan Pizarro-Orellana, primo podestà di Cuzco e parente del famoso personaggio. Oggi istituto religioso, fu casa de contratación, dove facevano richiesta di partire i futuri conquistadores. Il maggiore edificio è Santa María la Mayor, chiesa gotica costruita nel XIII secolo sul luogo dove probabilmente sorgeva una moschea; è questo il pantheon delle più illustri famiglie di Trujillo che, numerose, ebbero una storia connessa con quella dell’occupazione dell’America del Sud: sono qui sepolti García de Paredes e alcuni dei Pizarro. Al grande (e controverso) Francisco el conquistador è dedicata una mostra in quella che fu la residenza dei Pizarro, esposizione che si completa con il museo storico allestito nel convento de la Coria che racconta della conquista del Nuovo Mondo.