Molte sono le bellezze che può mostrare questa splendida città, storica capitale della Spagna, dal 1986 iscritta tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco: dalle cospicue tracce dell’arte mudéjar ai grandi edifici fatti costruire dai suoi cardinali; dalle innumerevoli opere di El Greco, il pittore che legò indissolubilmente la propria vicenda artistica alla città, alla superba cattedrale. Certo la capitale della Castiglia-La Mancha, quasi arroccata su un alto sperone circondato per tre lati da un’ansa del Tago, soffre del fatto che il suo centro storico sia poco adatto alla vita contemporanea: case fredde e dalla costosa manutenzione, spesso senza ascensore, parcheggi impossibili, servizi commerciali quasi esclusivamente orientati verso il turista. Eppure, facendo fronte a questi elementi di criticità, la vecchia Toledo mantiene la vitalità del suo tessuto urbano, rifiutando orgogliosamente di trasformarsi in città-museo.
Già importante municipio romano con il nome di Toletum, fu capitale del regno visigoto dal V al VI secolo, esercitando un notevole influsso come centro religioso. Nel 711 cadde sotto il dominio arabo; quando il califfato di Córdoba (1035) si dissolse, Toledo fu per un certo periodo (1035-85) regno indipendente. Nel 1085 Alfonso VI il Valoroso, re di León, la conquistò e la rese capitale del nascente Stato castigliano. Nei successivi quattro secoli fu centro della vita politica e religiosa della Spagna, decadendo da questo ruolo quando Filippo II nel 1561 trasferì la capitale a Madrid. Fu l’inizio di un declino, a dispetto di un moderato sviluppo dell’artigianato e dei commerci. Nel secolo XIX l’inserimento di Toledo nella prima rete ferroviaria nazionale e le centrali idroelettriche sul Tago diedero un nuovo impulso alla città, che subì poi gravi danneggiamenti nella guerra civile. Solo nell’ultimo mezzo secolo Toledo si è sviluppata anche fuori dalle sue mura storiche.