Capoluogo della provincia omonima e principale centro della Costa Daurada, la città è stata riconosciuta Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco grazie ai suoi monumenti romani. Le attrazioni di Tarragona, a parte le vestigia romane, sono la splendida cattedrale, il caratteristico quartiere antico, il vasto panorama che si apre verso sud, spaziando dall’alto della città storica su un mare blu, le brezze calde che lambiscono una vegetazione rigogliosa per gran parte dell’anno. Non mancano le attrattive nei dintorni, anch’essi disseminati di resti (alcuni imponenti) della civiltà romana.
Il primitivo insediamento iberico già nel corso del III secolo a.C. passò sotto il dominio dapprima dei cartaginesi e poi dei romani, che vi si stabilirono durante la seconda guerra punica: l’arrivo di Scipione (218 a.C.) viene fatto coincidere con la fondazione della città. Nel 197 a.C. la nuova divisione amministrativa delle colonie elevò Tarraco al rango di capitale della Spagna Citeriore (Hispania Tarraconensis); il nuovo ruolo comportò la trasformazione in un centro di primaria importanza anche dal punto di vista culturale. Tarragona restò una città splendida, e di grande rilevanza politica, fino alla disgregazione dell’impero e alle devastazioni visigote (V secolo). Forte anche l’impronta lasciata dalla sua ristrutturazione urbanistica dei secoli successivi all’epoca medievale. Mentre della lunga stagione araba (712-1117) non restano tracce, alla Reconquista seguì il riuscito tentativo di rimodellare la città secondo canoni occidentali (mura e edifici religiosi al centro), così come è visibile ancora oggi. L’espansione ottocentesca al di fuori del centro storico, realizzata secondo il modello urbanistico dei grandi isolati regolari, avvenne sull’onda dello sviluppo industriale, che ha portato la città a essere il secondo porto catalano fin dai primi anni del Novecento.