Consacrata nel 1497, è tra i più alti esempi dell'architettura moldava dell'epoca. Lunga 40 metri e alta 23, presenta la struttura tipica del periodo: pianta a trifoglio, finestre gotiche, tetto spiovente e cupola sul naos, impostata su un doppio tamburo. L'esterno ha mantenuto il sobrio apparato decorativo di un tempo, con mattoni a vista, poche ceramiche ornamentali e un fregio di arcatelle cieche che corre sotto il tetto. Minore fascino all'interno, anche a causa di incendi che hanno distrutto gli arredi e gran parte delle pitture parietali. Tracce degli affreschi originari, recentemente restaurati, si trovano nel naos, dove si ammirano anche una grande iconostasi ottocentesca e un'icona della Vergine. La tradizione vuole sia del VII secolo e che provenga da Lydda, località della Terrasanta dove si suppose sia stato martirizzato S. Giorgio. Ritenuta miracolosa, è scampata alla furia iconoclasta, ovvero alla distruzione delle immagini sacre che si verificò nell'impero bizantino fra VIII e IX secolo.