Gli appassionati di libri e in genere gli amanti della cultura non dovrebbero lasciarsi sfuggire la possibilità di visitare questa preziosissima, antica biblioteca, costituita dal conte Sámuel Teleki (1739-1822) nel corso dei suoi lunghi viaggi in Europa. Mosso da ideali illuministi, il nobile transilvano volle dotare la propria città di una biblioteca pubblica in grado di competere con quelle da lui frequentate all'estero. Oltre alle 40mila opere presenti, fra cui 66 incunaboli il più antico dei quali è del 1475, Teleki fu appassionato collezionista di stampe, atlanti e incisioni. In una dozzina di bacheche sono esposti alcuni dei libri più preziosi, a partire dalle prime edizioni delle grandi opere della filosofia moderna, da Cartesio a Hobbes. E ancora “Candido” di Voltaire e “L'Emilio” di Rousseau, gli scrittori dell'antichità Platone, Aristotele, Orazio e Svetonio, dalle splendide rilegature. Trattati di architettura e medicina, antiche carte geografiche, enciclopedie, bibbie, libri di preghiera e copie di papiri egiziani: la disposizione dei volumi e l'arredo della biblioteca sono quelli lasciati da Teleki alla sua morte.