È una delle più antiche chiese romaniche della Puglia, essendo stata costruita subito dopo il 1071 e dedicata al patrono della città, S. Cataldo. La facciata fu riedificata in stile barocco nel 1713 da Mauro Manieri, mentre solo sui fianchi esterni e sul tiburio si conservano tracce del primitivo edificio (anche il campanile, originariamente romanico, è un'opera di rifacimento).<br>Un vestibolo introduce all'interno basilicale, scompartito da 16 colonne di spoglio con splendidi capitelli in stile corinzio nella navata destra, figurati gli altri.<br>Il fonte battesimale in una cappella a sinistra è sovrastato da un baldacchino del '500, mentre il soffitto ligneo a cassettoni è del secolo successivo. Il ciborio sull'altar maggiore, in marmo bianco sorretto da colonne di porfido, risale alla metà del XVII secolo.<br>Di notevole pregio il cappellone di S. Cataldo, in fondo alla navata destra, realizzato nel 1657-84 in un tripudio di tarsie marmoree policrome e statue di santi in marmo bianco, alcune delle quali opere di Giuseppe Sanmartino; imponente e incrostato di marmi pregiati è anche l'altare, nel quale sono conservate le reliquie del santo vescovo.<br>La cripta dell'XI secolo, alla quale si accede per una scalinata situata dinanzi all'altare maggiore, è divisa in due navate originariamente affrescate (restano solo alcuni frammenti, raffiguranti S. Cataldo, la Vergine e altri santi); custodisce un sarcofago paleocristiano e le tombe di alcuni arcivescovi.