Costruita nel III secolo a.C. per accogliere le spoglie di un sovrano della tribù trace dei geti, si trova all'interno di un'area sepolcrale, nei pressi di Sveštari, dove sono stati rinvenute altre due tombe a tumulo. Portata alla luce casualmente nel 1982, era originariamente chiusa da una colossale porta architravata, rimontata all'ingresso del percorso di visita, ed oggi è protetta da una moderna struttura cui si può accedere solo per 15 minuti. Si percorre il dromos (corridoio) e si accede alla stanza del tesoro (i saccheggi hanno lasciato solo un bottone d'oro) e alla camera sepolcrale, coperta da una volta e ornata da dieci splendide cariatidi disposte lungo le pareti, probabilmente rappresentazioni della dea madre venerata dai traci. Il fascino della tomba, oltre che per la sua decorazione (è anche presente un affresco del re a cavallo tra ancelle e soldati), è legato a un enigma ancora irrisolto: le mani delle cariatidi, evidentemente non finite, fanno supporre una certa fretta nel terminare la tomba e che il re fosse morto giovane. Stranamente però sul sepolcro reale è stato rinvenuto il corpo di un anziano, mentre ai suoi piedi è il cadavere di un uomo di una trentina di anni. Una giovane donna è il terzo corpo ritrovato, tanto fortunata in vita, con ogni probabilità era la moglie prediletta del re, quanto sfortunata nella morte, scelta per scendere con lui nella tomba. La tomba trace di Sveštari è iscritta dal 1985 nelle liste dell'Unesco.