La casa dove visse Antonio Meucci dal 1850 al 1889 è un cottage in legno di 4 stanze, costruito nel 1840. È un luogo della memoria, una commovente testimonianza della dura stagione dell’emigrazione italiana. Dal 1850 al 1854 vi soggiornò anche il transfuga Giuseppe Garibaldi dopo la sfortunata avventura della Repubblica romana; per vivere, Garibaldi si adattò in quegli anni a fabbricare candele nella piccola azienda di Meucci. Quest’ultimo nel 1854 costruì il prototipo del ‘teletrofono’, brevettandolo nel 1871 ma non riscuotendo la celebrità e i proventi dello sfruttamento dell’invenzione che ebbe invece Graham Bell. Il museo illustra con fotografie, ricordi e documenti il soggiorno di Giuseppe Garibaldi e la sfortunata vicenda di Meucci (prototipi dei telefoni; un pianoforte da lui costruito; la maschera funeraria dell’inventore, modellata dallo scultore G. Turini; una camicia rossa di Garibaldi). Fuori, nel giardino antistante, si vede il monumento commemorativo a Meucci, realizzato da Ettore Ferrini ed eretto nel 1923.